Ancora una misura di sorveglianza speciale disposta dal Tribunale di Ancona su proposta del Questore di Ancona. La Sezione Misure di Prevenzione, ha ritenuto infatti sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati, nella proposta di applicazione del Questore di Ancona, ritenendo dunque ragionevole formulare un giudizio prognostico, fondato su elementi di fatto rappresentati dalle pregresse condanne penali, dai carichi pendenti, da cui emerge l’elevata probabilità che il prevenuto commetta in futuro ulteriori delitti della stessa specie caratterizzati dall’idoneità a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e tali da produrre grave allarme sociale. È stata per tanto disposta l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, determinata in tre anni con il divieto di avvicinarsi alla vittima e ai luoghi da ella frequentati a meno di 500 metri. Le reiterate condotte illecite perpetrate dall’uomo, colpito ora da provvedimento di sottoposizione alla misura della “ Sorveglianza Speciale”, sono iniziate ai danni della convivente oltre 4 anni fa, quando la coppia risiedeva a Lecco e proseguite anche dopo il trasferimento ad Ancona. Nel mese di marzo u.s. il predetto era stato arrestato in flagranza di reato dalle Volanti dell’U.P.G. e S.P. , grazie all’espediente posto in essere dalla convivente, che aveva consentito all’operatore del 113 di ascoltare in diretta le violenze che l’uomo stava ponendo in essere contro la madre dei suoi figli minori.
Come ampliamente dettagliato nella proposta a firma del Questore, a seguito dell’Istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione, il comportamento criminoso, tenuto dall’uomo, ha messo in concreto pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica ingenerando un grave allarme sociale, in considerazione delle plurime violazioni, in relazione alle altre circostanze di precedenti arresti e condanne subite, in materia di stupefacenti, lesioni personali, porto abusivo di armi ed all’ultima segnalazione cui è seguita prima la misura cautelare dell’arresto e dopo la condanna in primo grado per maltrattamenti e lesioni aggravate. Gli elementi raccolti dagli uomini della Polizia Anticrimine portano a ritenere, l’inquadramento del quarantatrenne, originario della Liguria, ma attualmente residente ad Ancona, quale soggetto abitualmente dedito alla commissione di delitti idonei a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica. Considerate le condanne già riportate e l’attuale segnalazione per reati in materia di “codice rosso”, è apparso indifferibile proporre l’adozione di misure che consentano una effettiva limitazione della pericolosità del predetto.
Il Questore Capocasa: “. Costruiamo una società basata sulla legalità e la capacità di FARE RETE:ogni Donna ha il diritto di riprendere in mano la propria vita, di ricominciare ad avere fiducia in sé stessa e in chi le sta accanto. Aiutiamo le Donne a difendersi e gli uomini a rispettarle”.