Le reiterate condotte illecite perpetrate dall’uomo, colpito ora da provvedimento di sottoposizione alla misura della “ Sorveglianza Speciale”, sono iniziate da oltre 15 anni sostanzialmente protratte ininterrottamente sino ad oggi. Le stesse si concretizzano in una escalation di reati soprattutto contro il patrimonio, in materia di stupefacenti, la persona. E da ultimo, per i gravi comportamenti di violenza, molestie, atti persecutori, commessi nei confronti della ex convivente. La vittima aveva già denunciato e lasciato l’uomo per le gravi condotte ingiuriose, violente e maltrattanti che le aveva riservato, anche alla presenza dei figli minori della coppia, ma questi ha continuato ad inviarle messaggi minatori, telefonate e offese, raggiungendola ripetutamente presso il nuovo domicilio, dove la donna si era trasferita. Come ampliamente dettagliato nella proposta a firma del Questore, a seguito dell’Istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione, il comportamento criminoso, tenuto dall’uomo, ha messo in concreto pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica ingenerando un grave allarme sociale, in considerazione delle plurime violazioni, in relazione alle altre circostanze di precedenti arresti e condanne subite ed all’ultima segnalazione cui è seguita prima la misura cautelare del divieto di avvicinamento disposta dal GIP di Ancona, e successivamente, poiché l’uomo continuava a minacciare e molestare la vittima anche tramite interposta persona, la misura degli arresti domiciliari. Gli elementi raccolti dagli uomini della Polizia Anticrimine portano a ritenere, l’inquadramento del quarantenne, originario della provincia di Bologna, ma da tempo residente ad Ancona, quale soggetto abitualmente dedito alla commissione di delitti idonei a produrre profitto e idoneo a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e quindi riconducibili alle lettere b e c dell’art. 1 del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159 richiamato dall’art. 4 lettera c dello stesso testo normativo. Considerate le condanne già riportate e l’attuale segnalazione per reati in materia di “codice rosso”, è apparso indifferibile proporre l’adozione di misure che consentano una effettiva limitazione della pericolosità del predetto. Per tanto il Tribunale di Ancona, Sezione Misure di Prevenzione, ha ritenuto sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati nella proposta di applicazione del Questore di Ancona, ritenendo dunque ragionevole formulare un giudizio prognostico, fondato su elementi di fatto rappresentati dalle pregresse condanne penali, dai carichi pendenti, da cui emerge l’elevata probabilità che lo stesso commetta in futuro ulteriori delitti della stessa specie caratterizzati dall’idoneità a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e tali da produrre grave allarme sociale. È stata per tanto disposta l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, determinata in due anni con il divieto di avvicinarsi alla vittima, alla residenza, al domicilio e al posto di lavoro della stessa. Il Questore Capocasa: “Ogni Donna ha il diritto di riprendere in mano la propria vita, di ricominciare ad avere fiducia in sé stessa e in chi le sta accanto. Aiutiamo le Donne a difendersi e gli uomini a rispettarle”.