Nel corso della tarda serata, su disposizione della Sala Operativa della Questura, personale della Squadra Volante, si portava in zona Archi, poiché un uomo riferiva su linea di emergenza riferendo in maniera poco comprensibile di essere stato aggredito dal coinquilino con cui condivide l’appartamento. Sul posto, gli agenti prendevano contatti con il richiedente, un cittadino italiano di 50 anni. L’uomo, che si presentava con alito vinoso e barcollante, riferiva di essere stato aggredito dal coinquilino, un cittadino peruviano di 40 anni, fornendo tuttavia varie versioni confuse e discordanti dei fatti. Nello specifico raccontava che il coinquilino gli aveva messo le mani al collo senza motivo, spingendogli la testa contro il muro. Aggiungeva, con frasi sconnesse, confuse e poco comprensibili, di avere dolore e una ferita a causa della botta alla testa, lamentando dolore anche al ginocchio. Tuttavia, l’uomo non presentava alcuna ferita visibile. Gli agenti si portavano presso l’appartamento in questione e prendevano contatti con il cittadino peruviano, il quale riferiva di non avere avuto alcuna discussione e di essere andato a dormire qualche ora prima, nonché di essere stato svegliato proprio dall’arrivo della Polizia. Aggiungeva che il coinquilino è solito abusare di sostanze alcoliche, evitando per tale motivo ogni tipo di contatto all’interno dell’appartamento. Giungeva in loco anche personale sanitario che, a richiesta del richiedente, lo trasportava presso il locale Pronto soccorso. Inoltre, il cittadino italiano, prima di lasciare il luogo dell’intervento, riferiva che al termine della visita in ospedale avrebbe raggiunto alcuni amici presso un’altra abitazione.
Lite condominiale degenerata
12/05/2023