Nella serata di ieri, durante il normale servizio di controllo del territorio, volto alla prevenzione e repressione dei reati in genere, transitando in questo Corso Carlo Alberto gli operatori della Squadra Volante notavano un gruppo di quattro soggetti i quali, appiedati, percorrevano il viale pedonale. Gli stessi, alla vista della Volante, fingendo indifferenza, tentavano di attraversare la strada al fine di sottrarsi al controllo da parte degli operatori. In considerazione di ciò, gli agenti provvedevano a fermare i quattro, onde dar seguito ad un più accurato controllo di Polizia. I soggetti, all’atto del controllo, risultavano sprovvisti di qualsivoglia documento, riferendo agli operanti di averli dimenticati presso la propria abitazione, declinando oralmente le proprie generalità, dichiarando di essere nati in Moldavia e di avere tra i 22 e i 25 anni. A questo punto, uno dei ragazzi riferiva agli operatori che, essendo la loro abitazione non troppo lontana dal luogo del controllo, si sarebbe prodigato per recuperare la documentazione propria e dei suoi amici, e così, consegnava agli operanti n. 4 carte d’identità rumene valide per l’espatrio intestate ai giovani presenti. Nel frattempo, giungeva in loco un coinquilino e collega di lavoro, che veniva utilizzato per agevolare la comunicazione degli agenti con i ragazzi fermati, i quali non parlavano bene la lingua italiana. Le carte d’identità rumene, fin dalla prima analisi esperita sul luogo del controllo, presentavano molteplici anomalie che contribuivano all’insorgenza del dubbio sulla veridicità dei documenti forniti dai giovani. Nello specifico gli operatori riscontravano che le grafie raffiguranti le scritte, aventi come sfondo la bandiera nazionale della Romania, e lo stemma araldico impresso sul titolo fornito, apparivano a tratti sfocati e non definiti nei contorni e nelle linee, a verosimile dimostrazione di una tecnica di stampa artigianale. Inoltre, i supporti dei suddetti documenti risultavano di dimensioni leggermente difformi l’uno dall’altro. In considerazione delle anomalie riscontrate, ricorrendo sufficienti indizi per ritenere la falsità dei documenti esibiti ed avendo inoltre motivo di dubitare delle identità fornite, i quattro giovani venivano accompagnati in Questura per i dovuti accertamenti. Al termine delle operazioni di identificazione emergeva che i ragazzi erano cittadini moldavi, tutti di età compresa tra i 22 e i 25 anni, e che nessuno dei soggetti in questione era mai stato sottoposto prima a fotosegnalamento.
Le carte d’identità fornite venivano sottoposte all’analisi dell‘Ufficio Falso Documentale del locale Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, il cui personale, oltre ad accertare le difformità già riscontrate dagli operatori della Squadra Volante, rilevava ulteriori anomalie e confermava che le stesse erano contraffatte e idonee ad ingannare la fede pubblica. Per tali motivi, i quattro giovani venivano tratti in arresto per il reato di possesso di documenti di identificazione falsi, mentre le carte d’identità falsificate venivano sottoposte a sequestro. Notiziato il magistrato di turno, questi disponeva che i soggetti fossero collocati agli arresti domiciliari presso la loro abitazione in attesa dell’udienza di convalida.
Stamattina, all’esito di detta udienza, il Giudice convalidava gli arresti e rinviava il processo al 25 novembre. I quattro venivano messi inoltre a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura al fine di avviare le pratiche di espulsione dal territorio nazionale.