La Polizia di Stato, nell'ambito delle attività di propria competenza, fin dal pomeriggio di ieri ha visto impiegati numerosi operatori per le operazioni che hanno riguardato lo sbarco della Ocean Viking giunta nel capoluogo con a bordo 336 migranti di diverse nazionalità.
Nello specifico gli operatori dell'Ufficio competente della Questura, in prima linea per il contrasto all'immigrazione clandestina, hanno formalizzato gli stranieri, regolarizzando la loro posizione sul territorio nazionale; gli operatori della Divisione Anticrimine hanno lavorato per tutelare i minori affidandoli a strutture - individuate dalla Prefettura - e dislocate in tutto il territorio marchigiano; la Polizia Scientifica ha, invece, svolto le operazioni di fotosegnalamento ed identificazione, attraverso la raccolta delle impronte palmari e digitali, alimentando così il database al fine di identificare compiutamente tutti i migranti.
L’efficiente catena di lavoro in rapida successione, in sole dodici ore, è riuscita positivamente a concludere le operazioni, nel più importante sbarco che fino ad ora ha coinvolto il capoluogo dorico.
Nel corso delle attività, che si sono svolte senza turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica, è emerso che due migranti, uno di origine tunisina e l’altro pakistana, avevano fatto reingresso nel territorio nazionale, nonostante i decreti di espulsione a loro carico eseguiti rispettivamente nell’aprile 2021 e nell’agosto 2022, a seguito dei quali era stato inibito loro l’ingresso nel suolo italiano per 5 anni. In considerazione di quanto emerso, i due migranti venivano tratti in arresto da personale della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione e trattenuti presso le celle di sicurezza della Questura in attesa della convalida che è tenuta nella mattinata odierna presso questo Tribunale. All’esito dell’udienza l’arresto per entrambi è stato convalidato ed è stato disposto l’obbligo di firma.
Lo sbarco della Ocean Viking
20/03/2024