Le reiterate condotte illecite perpetrate dall’uomo, colpito ora da provvedimento di sottoposizione alla misura della “ Sorveglianza Speciale” con obbligo di dimora nel comune di residenza, sono iniziate quando lo stesso era ancona minorenne e sostanzialmente protratte ininterrottamente sino ad oggi.
Le stesse si concretizzano in una escalation di reati soprattutto contro il patrimonio, come rapina, estorsione, tentato omicidio, maltrattamenti e da ultimo violenza sessuale nei confronti di una parente.
Come ampliamente dettagliato nella proposta a firma del Questore, a seguito dell’Istruttoria svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione, il comportamento criminoso, tenuto dall’uomo, ha messo in concreto pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica ingenerando un grave allarme sociale, in considerazione delle plurime violazioni, in relazione alle altre circostanze di precedenti arresti subiti ed all’ultima segnalazione cui è seguita la misura cautelare del divieto di avvicinamento disposta dal GIP di Ancona.
Gli elementi raccolti portano a ritenere, l’inquadramento del cinquantaquattrenne, originario del Piemonte, ma da tempo residente ad Ancona, quale soggetto abitualmente dedito alla commissione di delitti idonei a produrre profitto e idoneo a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e quindi riconducibili alle lettere b e c dell’art. 1 del Decreto Legislativo 6 settembre 2011, n. 159 richiamato dall’art. 4 lettera c dello stesso testo normativo.
Considerate le condanne già riportate e l’attuale segnalazione per reati in materia di “codice rosso”, è apparso indifferibile proporre l’adozione di misure che consentano una effettiva limitazione della pericolosità del predetto.
Per tanto il Tribunale di Ancona, Sezione Misure di Prevenzione, ha ritenuto sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati nella proposta di applicazione del Questore di Ancona, ritenendo dunque ragionevole formulare un giudizio prognostico, fondato su elementi di fatto rappresentati dalle pregresse condanne penali, dai carichi pendenti, da cui emerge l’elevata probabilità che lo stesso commetta in futuro ulteriori delitti della stessa specie caratterizzati dalla natura di reati da profitto, nonché dall’idoneità a porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e tali da produrre grave allarme sociale.
E’ stata per tanto disposta l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, determinata in due anni con obbligo di soggiorno nel comune di abituale dimora/residenza.
Il Questore Capocasa: “ un altro tassello nella costruzione della sicurezza e della tranquillità della nostra comunità: una provincia fondamentalmente scevra da condizionamenti di stampo mafioso, ma nel cui tessuto sano possono annidarsi pericoli e minacce criminali e che, in questo particolare giorno di ricordo del sacrificio di grandi Donne e Uomini, Servitori dello Stato, impongono a tutti noi un impegno civile costante per preservare la loro eredità di valori”.
Accolta la sorveglianza speciale proposta dal Questore
24/05/2023