Nella serata di ieri, la Sala Operativa della Questura di Ancona inviava personale della Squadra Volante in zona centro, in quanto era stata segnalata una lite in famiglia.
Giunti sul posto, gli agenti prendevano contatti con il richiedente, un cittadino italiano di 57 anni.
Gli operatori, unitamente all’uomo, entravano all’interno dell’abitazione, ove era presente la moglie, una cittadina italiana di 52 anni.
Gli agenti provavano ad instaurare un dialogo con la donna, che non smetteva di urlare contro il marito, reo secondo lei di essere tornato tardi a casa, senza un giustificato motivo, dopo essere uscito nel pomeriggio con il cognato. Tuttavia, la donna, non sentendo ragioni, continuava, anche nelle prime fasi dell’intervento della Polizia, a gridare nei confronti del marito.
L’uomo, da parte sua, alla presenza dei poliziotti risultava essere molto accondiscendente nei riguardi della moglie, provando a calmarla in tutti i modi.
Dopo pochi minuti, gli agenti riuscivano a tranquillizzare la donna. Riportata la calma gli operatori provvedevano a ricostruire la vicenda.
L’uomo riferiva di aver chiamato la Polizia, in quanto la moglie continuava a gridare nei suoi confronti, recriminando al marito l’assidua frequentazione che questi avrebbe con il cognato, fratello di lei. A detta dell’uomo non c’era stato un vero e proprio litigio, ma solo lo sfogo della moglie che ormai stava gridando da circa un’ora. La moglie confermava l’atteggiamento remissivo del marito nei propri riguardi, specificando che non vi era stato alcun scontro fisico.
Pertanto, gli agenti, appurato che non vi erano state aggressioni fisiche e che le parti non necessitavano di cure mediche, dopo aver permesso ai coniugi di riconciliarsi, li rendevano edotti circa le loro facoltà di legge.
Lite in famiglia
23/09/2022