Continua l’attività della Polizia di Stato, impegnata nei servizi di allontanamento degli stranieri clandestini, pregiudicati, comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, disposti dal Sig. Questore, al fine di garantire una migliore vivibilità del territorio.
Nella giornata di oggi personale della Questura ha eseguito l’accompagnamento presso il C.P.R. (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Bari di un cittadino albanese di 29 anni, con precedenti penali per violazione della legge sullo spaccio di stupefacenti. In particolare, lo straniero annoverava a suo carico una precedente condanna per avere introdotto nello Stato e detenuto a fini di spaccio oltre 11 kg di sostanza stupefacente.
Il predetto, presentatosi presso l’Ufficio Immigrazione della Questura per richiedere asilo, all’esito dei necessari accertamenti, considerati i precedenti penali e la pericolosità, è stato accompagnato, su disposizione del Sig. Questore, presso il predetto centro, nell’attesa che venga valutata la sua istanza di asilo.
Tale accompagnamento si aggiunge ad un altro analogo, disposto nei mesi scorsi nei confronti di un richiedente asilo egiziano con a carico numerosi precedenti penali ed arresti.
La normativa, infatti, prevede la possibilità di disporre il trattenimento presso C.P.R. assegnato dal Ministero dell’Interno, di richiedenti la protezione internazionale pericolosi, condannati per reati di particolare gravità, in attesa che la Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale competente per territorio valuti l’istanza di asilo.
Nella giornata di ieri, inoltre, quattro operatori della Questura hanno eseguito un altro accompagnamento in frontiera, presso lo scalo aereo di Fiumicino, di un cittadino iracheno di 21 anni, in esecuzione di un provvedimento dell’Unità Dublino del Ministero dell’Interno. Il predetto è stato poi scortato, da personale specializzato dell’Ufficio Immigrazione, da Roma Fiumicino fino in Belgio, Paese competente a valutare la sua richiesta di asilo.
All’esito di accertamenti, partiti dall’acquisizione delle impronte digitali del cittadino iracheno, e di contatti con le Autorità Belghe, avvenuti per il tramite dell’Unità Dublino del Ministero dell’Interno, è emerso, infatti, che lo straniero era precedentemente entrato in Belgio, ove aveva formulato istanza di asilo.
Lotta all'immigrazione clandestina
11/05/2022
(modificato il 12/05/2022)
(modificato il 12/05/2022)