Nei giorni scorsi, nel corso dell’ordinaria attività di controllo su strada, la Polizia Stradale di Ancona fermava un mezzo pesante nel territorio della provincia. Dalla verifica emergevano delle incongruenze tra i kilometri percorsi e quelli registrati dal cronotachigrafo. Il veicolo, pertanto, veniva ispezionato e difatti si accertava che il funzionamento del dispositivo era stato alterato attraverso una grossa calamita di forma circolare.
Estendendo il controllo si appurava che anche il dispositivo antinquinamento ADBLUE era stato alterato attraverso un emulatore.
Sentito il conducente, questi ammetteva che, una volta partito regolarmente da una provincia pugliese per giungere prima a Rimini e poi a Bologna dove avrebbe effettuato vari scarichi della merce trasportata, si era fermato in una piazzola di sosta ed aveva applicato il magnete sulla leva del cambio del mezzo.
I poliziotti del Distaccamento di Jesi, a quel punto, sottoponevano a sequestro amministrativo entrambi i dispositivi di contraffazione, sanzionavano il conducente per oltre 3000 euro di multa e gli ritiravano la patente di guida.
La Polizia Stradale riscontra frequentemente tali violazioni e per questo non desiste dall’attività di controllo preventivo poiché nel caso dell’alterazione dei cronotachigrafi, il bene della sicurezza stradale messo a repentaglio riguarda l’incolumità degli stessi conducenti e di tutti gli utenti della strada, andando ad incidere e a falsare i tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali. Mentre nel caso dell’ADBLUE si incide sull’inquinamento ambientale, spesso con il concorso complice e responsabile delle aziende di trasporto che cercano di limare i costi dell’impresa.
La Polizia di Stato di Ancona sequestra una calamita su un mezzo pesante e trova alterato anche l’adblue.
27/04/2022