EMESSO UN AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE
La misura dell’AMMONIMENTO pone ancora una volta, un freno preventivo agli atti di violenza domestica commessi nei confronti della vittima.
A seguito dell’istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Ancona, guidata dalla Dirigente Dr.ssa Marina Pepe, è emerso un quadro indiziario che rende verosimile l’esistenza di condotte di stalking o di violenza domestica, a carico di un soggetto, di circa quarant’anni, nei confronti dell’ex moglie, di poco più giovane, verso l’uomo esercitava una rilevante pressione psicologica, volta ad ottenere il rispristino del rapporto matrimoniale.
L’istituto dell’ammonimento costituisce una misura di prevenzione con finalità dissuasive, finalizzata a scoraggiare ogni forma di persecuzione nel contesto di relazioni affettive e/o sentimentali e assolve ad una funzione tipicamente cautelare e preventiva, in quanto preordinato a che gli atti persecutori non siano più ripetuti e non cagionino esiti irreparabili.
Nel caso oggetto di analisi, l’uomo difronte alla volontà della vittima di non ritornare con lui non ha esitato ad aggredirla verbalmente, con chat su whtsapp e c.d. messaggi vocali, dal contenuto minaccioso e minatorio. Non pago le rivolgeva molteplici frasi ingiuriose, anche alla presenza di figli e familiari, al solo scopo di indurla a sottoporre nuovamente la sua persona al controllo dell’ex marito.
Il Questore Capocasa, dopo gli ultimi eventi, previa approfondita verifica dei fatti indicati, attraverso l’acquisizione dei necessari elementi informativi e delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, ha disposto la misura dell’AMMONIMENTO, intimando all’ex coniuge di cessare immediatamente ogni condotta, interferente sulla vita dell’ex moglie.
Il Questore Capocasa : “L’impennata di violenza non si arresta. Tante, troppe donne, continuano a subire maltrattamenti e a morire. Un inferno privato, che avviene spesso tra le mura domestiche, reso ancora più spettrale dalla pandemia. I numeri della violenza di genere, una donna ogni tre giorni è vittima di femminicidio, per sette donne su dieci l’aguzzino ha il volto del marito, compagno e fidanzato ed oltre 2.000 sono gli orfani di madre che non ci sono più, ci restituiscono l’immagine di una società che non riesce a liberare le donne da una gabbia culturale, che si trasforma in una prigione per molte di loro. Le armi del diritto, della legalità e della giustizia non sempre riescono ad arginare un fenomeno che richiede un deciso cambiamento culturale, più forte dell’indifferenza, dell’intolleranza e dell’ignoranza, capace di restituire a ciascuna donna il diritto a essere pienamente libera, pienamente se’ stessa.”
Il nuovo disegno di legge, che ha avuto il via libera del C.d.M. vede importanti strumenti di intervento efficaci, volti non solo a tutelare le donne, come in caso di arresto fuori flagranza, ma misure economiche di sostegno, il braccialetto elettronico per gli imputati, aumenti di pena, e procedibilità d’ufficio, quando i fatti avvengono in un contesto di violenza domestica o per chi è già stato ammonito.