GLI AGENTI DEL COMMISSARIATO DI SENIGALLIA DENUNCIANO SEI PERSONE PER IL REATO DI TRUFFA
Sempre maggiore è l’uso del pc per i più svariati acquisiti e sempre maggiori sono le possibilità di cadere nella rete dei truffatori che , offrendo ottime condizioni, raggirano gli ignari acquirenti.
Nell’ultimo mese le attività di indagine svolte dal personale del Commissariato di Polizia di Senigallia ha consentito di raccogliere decine di denunce per truffe on line e di risalire, attraverso articolate indagini, sia sotto il profilo telematico che tramite i mezzi di pagamento utilizzati, agli autori di alcune di queste.
Sono sei, alla fine dell’attività, le persone, sia italiane che straniere, provenienti dalle più svariate regioni d’Italia, che sono state individuate quali autori delle truffe e per questo denunciati all’autorità giudiziaria.
Si va dalla una donna rom di anni 25 M.S., residente nel Piemonte, che, dopo aver posto in vendita una canna da pesca professionale al prezzo di 650 euro e aver ricevuto il pagamento dall’acquirente, un giovane di Senigallia, non invia il prodotto venduto e si intasca la somma, fino ad un soggetto italiano, residente a Milano, P.D. il quale, tramite un noto portale di acquisti on line, ha posto in vendita un televisore da 55 “ al prezzo di 500 euro. In questo caso dopo un fitto scambio di mail, l’acquirente inviava la somma, rimanendo in attesa della consegna del televisore che non giungeva al domicilio. Nel caso di specie, l’autore della truffa è stato individuato anche perché, nel corso della carriera criminale, egli era stata denunciato per ben 17 volte da diversi uffici di Polizia di Italia per truffe analoghe.
Sempre, tramite il noto portale di acquisti, un senigalliese manifestava interesse all’acquisto di un telefono di ultima generazione al prezzo di circa 400 euro. Anche in questo caso, dopo una fitta serie di mail, le parti si mettevano d’accordo sul prezzo e l’acquirente provvedeva al versamento tramite circuito bancario della somma concordata. Dopo oltre 10 giorni l’acquirente sollecitava l’invio del telefono ma il venditore risultava irrintracciabile. A quel punto l’uomo, comprendendo di esser stato truffato, si recava in Commissariato per sporgere denucnia.
Un altro caso ha riguardato un commerciante di Senigallia che, dopo aver dismesso l’attività, decideva di vendere alcuni dei beni dell’azienda. Dopo pochi giorni perveniva una richiestada parte d una donna che manifestava interesse per l’acquisto di alcuni prodotti industriali. Le parti si accordavano sul prezzo ma l’acquirente, tramite un presuto responsabile commerciale, prima di procedere al versamento della somma pattuita, chiedeva al venditore che gli facesse un bonifico di circa 100 euro tramite circuito di transazione finanziaria internazionale. Il venditore, seppur scettico per la richiesta, effettuava il bonifico e rimaneva in attesa di ricevere, a sua volata, il bonifico per la vendita dei prodotti. In realtà nessun bonifico perveniva al venditore senigalliese che, dunque, capiva che di esser stato truffato. Le indagini consentivano di risalire alla donna truffatrice risultata essere di origine rumena, S.S. di anni 30 circa.
Le altre truffe scoperte hanno visto indagata una donna, P.S., originaria del cosentino, di circa 25 anni, che, dopo aver ricevuto l’accredito di circa 200 euro per la vendita di un calcio balilla, non inviava il prodotto all’acquirente, e poi un uomo della Toscana, C.A. di anni 30, che dopo aver posto in vendita un telefono di ultima generazione, riceveva l’accredito della somma pattuita di 300 euro ma non inviava all’acquirente il bene promesso in vendita. L’uomo , tra l’altro, è risultato essere un pregiudicato seriale essendosi reso autore di numerose truffe on line.