OPERAZIONE LAMPO DELLA SQUADRA VOLANTE DELLA QUESTURA
Era appena arrivata in città e il fatto di aver incontrato un conoscente l’aveva rassicurata e mai avrebbe pensato che da lì a poco sarebbe stata vittima di un violenza sessale.
La donna, cittadina italiana, di 44 anni, ieri pomeriggio, verso le ore 17.00 scendeva dal treno e trascinandosi dietro il trolley si dirigeva a piedi verso il centro cittadino.
Giunta in Piazza Pertini incontrava un suo conoscente, un uomo, un cittadino italiano, classe 1991, senza fissa dimora in Italia che si offriva di aiutarla a portare il pesante bagaglio.
Mentre i due si raccontavano le loro vicende personali, l’uomo invitava la 44enne a bere qualcosa in un bar.
La donna manifestava la sua titubanza facendogli notare l’ingombrante valigia: proprio questa scusa diventava per l’uomo il pretesto per attirare la sua vittima nella sua “tana”.
Infatti dopo tanto insistere convinceva la donna ad appoggiare il suo bagaglio nel luogo in cui da giorni aveva trovato riparo: un vecchio edificio in disuso sito in prossimità di via Montebello.
Vista la vicinanza del luogo alla piazza dove si trovavano, seguiva “l’amico” e oltrepassate le inferriate, i due si introducevano grazie a dei pertugi creati attraverso delle porte sbarrate e chiuse da catenacci, all’interno dello stabile, raggiungendo tra immondizia, calcinacci e mobili rotti il terzo piano dove l’uomo bivaccava da giorni e dove aveva adagiato a terra un vecchio materasso e coperte logore con vicino una sedia per comodino.
Quello che si era presentato come un amico, improvvisamente si trasformava nel peggiore dei nemici: infatti, dopo aver fatto richieste esplicite di prestazioni sessuali, di fronte al diniego della donna che tentava di uscire, l’afferrava per la collana che indossava, la schiaffeggiava e la spintonava fin sopra quel mucchio di stracci preparato come giaciglio di fortuna, tentando di abusare di lei.
Approfittando del fatto che il suo aggressore si era allontanato dalla stanza, la donna riusciva a fuggire scendendo in strada per chiedere aiuto.
Una pattuglia della Squadra Volante, impegnata nell’attività di controllo del territorio, veniva fermata dalla donna che in un evidente stato di agitazione raccontava quanto le era appena accaduto, indicando il luogo dell’aggressione e denunciando il suo aggressore.
Immediatamente sul posto intervenivano altri equipaggi della Polizia e mentre la donna veniva accompagnata al Pronto Soccorso, gli agenti entravano nello stabile e trovavano effettivamente al terzo piano l’uomo che giaceva sul suo letto, come se niente fosse, e che si stava per addormentare.
Ridestato veniva identificato e accompagnato presso gli Uffici della Questura. Sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici emergevano a suo carico precedenti penali per reati contro il patrimonio, la persona e droga.
L’uomo si barricava dietro un impenetrabile silenzio.
Dopo le formalità di rito veniva tratto in arresto per il reato di violenza sessuale e rinchiuso nel carcere di Montacuto.
Nell’edificio venivano rinvenuti gli effetti personali che venivano riconsegnati immediatamente alla vittima.