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COLTO IN FLAGRANZA MENTRE RECUPERA COCAINA DA SOTTO UN AIUOLA

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COLTO IN FLAGRANZA MENTRE RECUPERA COCAINA

GLI AGENTI DEL COMMISSARIATO P.S. DI OSIMO ARRESTANO GIOVANE ALBANESE

Si è celebrato ieri mattina, nelle aule del Tribunale di Macerata, il processo con rito abbreviato a carico di L.M., il giovane venticinquenne di nazionalità albanese arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti dagli uomini del Commissariato di Osimo la scorsa settimana, nel corso di una attività antidroga.

  

Il pedinamento di giovani del territorio dediti al consumo di cocaina, ha condotto i poliziotti, diretti dal Commissario Capo  Dr. Stefano Bortone, fino a Porto Recanati, località ove L.M., con una richiesta di asilo politico respinta e già arrestato dagli stessi investigatori lo scorso mese di ottobre sempre per spaccio di stupefacenti, aveva ripreso una fiorente attività di spaccio, nonostante la condanna a tre anni di reclusione, non ancora definitiva, che pende sul suo capo.

 

Gli agenti sono intervenuti non appena l’albanese ha prelevato una dose di cocaina da sotto un’aiuola del giardino prospicente la sua abitazione, per poi cederla ad un trentacinquenne di Castelfidardo, giunto sul posto a bordo della sua auto: è stato immediatamente arrestato in flagranza di reato con in tasca la banconota da 50.00 euro, provento dell’illecita cessione, mentre l’acquirente è stato segnalato all’autorità amministrativa competente, come prevede la legge.  

 

Il fiuto dei cani antidroga della Questura di Ancona ha consentito poi di rinvenire sotto le aiuole altre 10 dosi di cocaina da mezzo grammo, pronte per essere vendute, con accanto una pistola giocattolo senza tappo rosso, presumibilmente utilizzata all’occorrenza per intimorire clienti morosi con i pagamenti; bilancini di precisione e materiale di confezionamento sono invece stati trovati, dopo attenta perquisizione, ben occultati nell’appartamento che l’arrestato condivide con i suoi parenti, nei cui confronti non sono emersi elementi riconducibili al concorso di reato con il congiunto.

 

Con la notevole riduzione di pena prevista dal rito prescelto, il Giudice di Macerata ha condannato l’arrestato alla pena di mesi otto di reclusione e a 1200 euro di multa. In attesa della definizione del precedente procedimento, L.M. godrà del beneficio di sospensione della pena con l’obbligo di presentarsi alla P.G. per la firma quotidiana.


13/06/2020

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