L'ATTIVITA' DI CONTRASTO DELLA SQUADRA MOBILE
Nel fronte delle attività volte al contrasto dello sfruttamento e del favoreggiamento della prostituzione nella provincia di Ancona, la Squadra Mobile dorica, nell’ultimo periodo, ha effettuato numerosi controlli di appartamenti occupati da ragazze dedite al meretricio. In particolare, in un’abitazione delle Grazie attenzionata dagli investigatori, i poliziotti nelle ultime settimane avevano accertato l’esercizio della prostituzione al suo interno. In quella circostanza, gli agenti, fingendosi clienti, avevano fatto accesso in un’abitazione del quartiere “Grazie”, dove all’interno venivano trovate DUE giovani prostitute venezuelane in abiti succinti. Le successive attività investigative, condotte da questa Squadra Mobile, permettevano di identificare un cittadino bengalese (B.F.), che veniva denunciato per favoreggiamento della prostituzione delle due donne, in quanto, approfittando che le stesse non avessero la disponibilità di trovare un alloggio per esercitare “la professione”, pretendeva dalle giovani un affitto esagerato rispetto alle richieste di mercato. *** Stessa procedura veniva adottata anche per un altro appartamento, sempre in zona “Grazie”, anch’esso destinato ad ospitare ragazze sudamericane dedite alla prostituzione. In questo caso veniva deferita alla Procura della Repubblica di Ancona una giovane ragazza di 22 anni di nazionalità rumena (L. E. C.) trovata a prostituirsi nell’abitazione che aveva in affitto. La donna, accompagnata negli uffici della Questura per essere sottoposta agli accertamenti di rito da parte dei poliziotti della Squadra Mobile, opponeva una smodata resistenza ai pubblici ufficiali finalizzata ad evitare la sua esatta identificazione. Addirittura tentava di ingoiare un piccolo telefono cellulare utilizzato per ricevere le chiamate dai clienti. Grazie all’immediato intervento degli operatori di Polizia, sono state scongiurate le ben più gravi conseguenze del gesto sconsiderato, recuperando il piccolo telefono che attualmente è al vaglio degli investigatori per gli ulteriori sviluppi investigativi. A termine della sua identificazione la ragazza è stata deferita alla competente Procura per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Successivamente lasciava volontariamente questo capoluogo