“Cisti… cisti…cisti!!”: è stata questa parola metropolitana, propria del gergo dei giovanissimi, che, urlata a squarciagola, riecheggiava ieri pomeriggio tra il fuggi fuggi generale di ragazzi che, improvvisamente, hanno visto i poliziotti sbucare fuori dagli anfratti dei giardini del quartiere Archi.
Un nuovo arresto, ieri pomeriggio, messo a segno dagli agenti della Squadra Volanti della Questura di Ancona e un nuovo sequestro di droga, più di 100 grammi di marijuana spacciata da un giovane anconetano, classe 1999.
All’imbrunire, verso le ore 17.00, due equipaggi della Polizia di Stato, impegnati nel controllo del territorio, ponevano particolare attenzione alle zone prospicenti le aree pubbliche cittadine, al fine di contrastare il degrado e l’uso improprio dei parchi che, in questo periodo dell’anno, quando la fruizione dei giardini non è più intensa come nel periodo estivo, si registrano più frequentemente episodi di microcriminalità, in particolare di traffico, spaccio e uso di sostanze stupefacenti.
Le “Pantere” della Squadra Volante notavano strani movimenti all’interno del parco delle Fornaci e immediatamente scattava il blitz.
Mentre un equipaggio chiudeva le vie di fuga, una squadra di agenti si inerpicava tra la vegetazione da dove riuscivano a intravedere un nugolo di ragazzi che accerchiavano un giovane, ben vestito, con l’aria da “bravo ragazzo” che mostrava una bustina trasparente piena di marijuana, facendola annusare ai giovani, come se volesse far testare la qualità della droga che stava proponendo. Poi, zelantemente, prendeva dal giubbotto blu delle bustine con chiusura sottovuoto e inseriva la sostanza stupefacente per consegnarla agli assuntori dietro pagamento di denaro in contante.
I poliziotti balzavano fuori dai cespugli e nonostante il puscher tentasse di fuggire, veniva prontamente bloccato,identificato e arrestato in flagranza di reato.
Dalle immediate indagini emergeva che il ventenne tratteneva delle chat telefoniche con i suoi “clienti” , prendendo “ordinanzioni” e fissando “appuntamenti di spaccio” tramite WhatsApp e Telegram: i numerosi messaggi, soprattutto vocali, non hanno lasciato dubbi sulla sua fiorente e prolungata attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli altri ragazzi, tutti identificati e alcuni appena diciottenni, venivano segnalati quali assuntori di sostanze stupefacenti alla locale Prefettura.
Ma le “Pantere”, che 24 ore su 24 vigilano sulla sicurezza della città, non hanno mollato la presa e alle ore 21.30 un secondo arresto ha assicurato alla giustizia un altro spacciatore.
Questa volta a finire in manette, un cittadino extracomunitario, 43 anni, originario del Gambia, arrivato nel nostro Paese l’anno scorso ed in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Il gambiano, per non essere scoperto dalle Forze dell’Ordine, aveva escogitato un sistema particolare per spacciare la droga: dopo aver concordato telefonicamente l’appuntamento si fermava lungo la strada stabilita e saliva sull’auto del cliente e, comodamente seduto, provvedeva a smerciare dosi di hashish.
Una sorta di “drive droga”: il cliente non doveva neppure scendere dall’auto…si fermava con il motore acceso, entrava lo spacciatore, consegnava i soldi e poi subito via con la bustina di droga appena acquistata!
Peccato che l’ingegnoso stratagemma non aveva previsto i lampeggianti blu della Polizia di Stato che, durante il controllo del territorio, intercettavano in questa Piazza Rosselli lo strano comportamento del cittadino extracomunitario che saliva e scendeva da varie macchine.
Mentre il 43enne era intento a parlare con il cliente i poliziotti si avvicinava senza essere visti e bussavano al finestrino, illuminando con la torcia le facce esterrefatte dei due uomini chiusi all’interno dell’abitacolo.
Dalla perquisizione personale venivano sequestrate a carico del malvivente alcune dosi di hashish per un peso di circa 60 grammi e la somma di 100 euro, tutte in banconote da 10 euro, accartocciate e nascoste nella tasca interna del giubbotto.
Accompagnato presso gli Uffici della Questura e sottoposto al fotosegnalamento per risaliere alle sue esatte generalità, veniva dichiarato in arresto per traffico e spaccio di sostanza stupefacente.
Per il gambiano, scatteranno le procedure di revoca del permesso di soggiorno.