Domenica movimentata quella appena trascorsa per gli Agenti delle Volanti impegnati nel quotidiano controllo del territorio finalizzato alla prevenzione ed al contrasto di ogni forma di illegalità, soprattutto nei confronti dei reati predatori, spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, immigrazione clandestina, ponendo anche particolare attenzione alla vivibilità di alcune zone e decoro urbano.
Nell’ambito di tale attività ieri sera, verso le ore 22.10, gli Agenti di servizio nella zona del Piano San Lazzaro, notavano un giovane che alla vista della Polizia si defilava nella zona delle pensiline del capolinea degli autobus di P.zza U. Bassi.
Durante il controllo gli Agenti lo trovavano in possesso di un taglierino della lunghezza di circa 25 cm. che sequestravano ai sensi dell’art. 4 L. 110/75
A.N., 24enne residente nella provincia di Ancona, con alle spalle diversi precedenti penali per reati contro la persona, patrimonio e stupefacenti, veniva denunciato il possesso illegale dell’arma da taglio.
Sempre ieri sera, verso le 18.30 gli Agenti intervenivano anche questa volta nel quartiere Piano San Lazzaro, ove in Via G. Bruno, angolo Via Pergolesi, veniva segnalate al 113 delle persone che stavano litigando una delle quali armata di un grosso martello.
Nell’occasione i poliziotti appuravano che poco prima, un Agente della Polizia Penitenziaria libero dal servizio aveva visto un uomo, colombiano di 28 anni armato di martello che litigava con altri due giovani e, intervenuto per sedare la lite, era riuscito a bloccare l’aggressore. Poco dopo nelle vicinanze gli Agenti identificavano una delle due vittime, un ghanese di 20anni, mentre il terzo aggredito riusciva a darsi alla fuga.
Ricostruivano la vicenda che era legata alla compravendita di un telefono cellulare di cui il colombiano doveva ricevere dai due acquirenti ancora 20 euro. Il tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria, prima, e delle Volanti, poi, evitava sicuramente ulteriori traumi fisici ai due soggetti vista la grandezza dell’arma di cui era in possesso il colombiano.
Quest’ultimo veniva denunciato per minaccia aggravata, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e possesso ingiustificato di strumenti atti ad offendere.