IMPRESSIONANTE LA SOMIGLIANZA TRA L'IDENTIKIT DISEGNATO DALL'AGENTE E BUTUNGU
In un'epoca super tecnologica come la nostra, genera stupore che il capo delle belve dello stupro di Rimini sia stato trovato grazie alla matita e al foglio da disegno utilizzato dall'Assistente Capo Elena Pagani, in servizio presso il Gabinetto di Polizia Scientifica Marche Abruzzo di Ancona.
Sei ore sono servite all'Assistente per tradurre con i segni della matita il racconto preciso del transessuale che ha subito il terribile stupro a Rimini.
“Sono partita per Rimini”, racconta la poliziotta, “e in un'area isolata mi sono trovata da sola con la vittima. Da subito, e succede di rado, ha detto di ricordare molto bene il volto del ricercato, lo avrebbe riconosciuto senza esitazione se lo avesse avuto davanti. La sua memoria di ferro mi ha aiutato, ma è stato fondamentale il rapporto empatico che ho instaurato con lei. Nonostante la sofferenza ha avuto la sapienza, l'umanità di riportare i tratti somatici precisi, ricordando dettagli utili alle indagini”.
L'identikit stilato dall'Assistente Pagani è corrispondente per il 98% al reale volto di Butungu, arrestato il 3 settembre su un treno, mentre tentava la fuga per lasciare l'Italia.
“Un grande risultato per la Polizia di Stato”, hanno sottolineato il questore Oreste Capocasa e il dirigente del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica Dott. Massimiliano Olivieri, che hanno espresso il loro plauso e ringraziamento alla professionalità, sensibilità e all’alto senso del dovere dell'Assistente Capo Elena Pagani.