Tentativo di suicidio di un cittadino di nazionalità albanese: soccorso dalla Polizia di Stato
La scorsa mattina, la Polizia di Stato ha ritrovato un cittadino di nazionalità albanese, di anni 31, uscito di casa armato, con chiari intenzioni suicide, convincendolo a desistere dagli intenti anticonservativi. Ad avvertire la Sala Operativa è stata la moglie, che in quel momento era in casa con un bimbo di 8 mesi. E' stata, immediatamente, diramata la nota di ricerca e contattato telefonicamente l'uomo, al fine di tranquillizzarlo e farlo desistere dal suo intento, nell'attesa che le Volanti riuscissero a rintracciarlo. Pochi minuti dopo, l'uomo è stato riconosciuto e prontamente fermato dagli agenti della Polizia di Stato nelle immediate vicinanze dell'abitazione. Tuttavia, la perquisizione personale ha fornito esito negativo, in quanto non è stata rinvenuta, nella disponibilità dell'uomo, l'arma di cui aveva fatto menzione la moglie al momento della segnalazione. Soltanto dopo aver instaurato un rapporto empatico con l'uomo, gli agenti della Sezione Volanti, ai quali lo stesso ha raccontato le sue disavventure economiche che lo avevano spinto a porre in essere un simile gesto, ha confessato dove avrebbero potuto trovare l'arma. Di fatto, l'uomo, dopo essere stato contattato dagli operatori del "113", avendo compreso che le pattuglie di zona erano sulle sue tracce, ha pensato bene di nascondere l'arma, in suo possesso, all'interno di una cassetta condominiale di una strada limitrofa, tra i fogli di giornale ivi presenti. L'arma, una pistola a canna lunga, tipo "flobert", con canna in metallo della lunghezza di 38 cm. ed impugnatura in metallo antiscivolo della lunghezza di 20 cm. e del diametro di 2 cm., ritrovata in via Bologna, al civico 22, era priva di marca e matricola. Da una prima ricostruzione, sembra che tale arma sia stata rinvenuta, circa un mese prima, tra i rifiuti, all'interno di una scatola di legno, presso un cantiere edile di Torino dove aveva prestato lavoro. Fino a quel momento, l'uomo non aveva mai mostrato l'arma, comunque priva di proiettili, alla moglie. Solo quel giorno, in preda alla disperazione di non poter garantire una vita dignitosa alla propria famiglia, dopo aver dato un bacio al figlioletto, ha impugnato l'arma ed è uscito di casa per compiere l'insano gesto. Considerato che l'uomo ha manifestato, a dire della moglie, intenti suicidi già da una settimana, è stato sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio a cura degli operatori del "118". Alessandria, 24 dicembre 2015