impresa trasporti elude pedaggi autostradali
4464 transiti insoluti per un importo eluso di 101.856,18 €.
L'attività investigativa svolta dalla Sottosezione Autostradale della Polizia Stradale di Alessandria, coordinata dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Dr. Luciano Tarditi, ha consentito l'emissione di un provvedimento cautelare reale consistente in un decreto di sequestro preventivo di n. 44 veicoli industriali e commerciali (11 sequestrati nell'immediato e 33 in fase di ricerca) intestati ad una impresa di autotrasporti con sede in provincia di Bergamo, eseguito nella giornata di oggi, con l'ausilio delle Squadre di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Alessandria e del Compartimento Polizia Stradale "Piemonte e Valle d'Aosta" di Torino.
All'inizio dell'anno 2015, la SATAP spa, concessionaria autostradale per la A/21 "Torino-Piacenza" e A/4 "Torino-Milano", nel corso di un approfondito monitoraggio riscontrava una serie di gravi irregolarità, tutte riconducibili alla medesima impresa di autotrasporti del bergamasco.
L'attività svolta ha evidenziato che i mancati pagamenti effettuati sulle autostrade A/4 "TO-MI" e A/21 "TO-PC" erano frutto di un modus operandi posto in essere dai conducenti Società di autotrasporti in questione, che si avvalevano sistematicamente delle piste riservate al "Telepass" o al "Fast-Pay" (Viacard, Bancomat e Carte di Credito), salvo poi chiederne l'intervento a mezzo citofono dell'esattore allo scopo di ottenere l'erogazione automatica del modulo da utilizzarsi per il pagamento nei 15 giorni successivi ma di fatto mai effettuato.
In alcuni casi invece, la strategia prevedeva di accodarsi ad altri veicoli in uscita dalla pista Telepass riuscendo a transitare prima che la sbarra si chiudesse, evitando in questo modo il pagamento del pedaggio e creando pericolo in corrispondenza delle barriere per la sicurezza stradale in genere.
Questo tipo di condotta posta in essere in modo costante e in un considerevole arco temporale, in considerazione del fatto che poco più del 50% del pedaggio e' rappresentato da imposte dovute allo Stato, arreca un danno patrimoniale di una certa entità non soltanto alla società querelante ma anche e soprattutto all'Erario.
In questo caso specifico, dalla documentazione prodotta, e' stato accertato che i veicoli della predetta società hanno effettuato, nel periodo preso in esame e solo sulle tratte di competenza della SATAP, n. 4464 transiti insoluti per un importo eluso di 101.856,18 €. Con questo tipo di attività' quindi, la ditta di trasporti in questione, poteva ridurre largamente i costi di gestione alimentando un regime di concorrenza sleale nei confronti di altre società di autotrasporto.