Premio d'oro all'Assistente Capo PICCIOLO Salvatore e all'Agente CICALESE Giuseppe del Distaccamento di Polizia Stradale di Valenza
Importante riconoscimento alla Polizia Stradale di Alessandria nel corso della IV edizione del "Premio nazionale Christian Campanelli", La cerimonia di consegna si è svolta nei giorni scorsi presso il Teatro Comunale di Sant'Arsenio (SA). Quest'anno Il premio d'oro è stato consegnato agli Agenti della Sezione Polizia Stradale di Alessandria - Distaccamento di Valenza, Picciolo Salvatore e Cicalese Giuseppe, per la proficua attività svolta il giorno 29 dicembre 2014 quando non ebbero ad esitare nel porre in pericolo la propria vita per tutelare l'incolumità pubblica. Il premio gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, del Ministero dell'Interno, della Regione Campania, della Provincia di Salerno e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il Premio Nazionale per la Sicurezza Stradale "Christian Campanelli" intende valorizzare e portare a conoscenza del pubblico l'operato di cittadini, volontari, Forze dell'Ordine, Enti Pubblici o Associazioni che, ogni giorno, lavorano per assicurare la massima sicurezza a quanti usufruiscono delle strade, contribuendo alla riduzione del triste numero di morti sull'asfalto. E' con questi presupposti che nasce il Premio Nazionale per la Sicurezza Stradale "Christian Campanelli", dedicato proprio alla memoria del giovane giornalista che prematuramente ha visto spezzarsi la vita. L'evento Più precisamente, verso le ore 08.20, l'operatore radio presso la sala operativa della Sezione Polizia Stradale di Alessandria, inviava la succitata pattuglia, in servizio di vigilanza stradale, sulla tangenziale di Alessandria in quanto, poco prima, si era verificato un incidente stradale con feriti. Gli Agenti, pertanto, nel giro di pochissimi minuti, raggiungevano la tangenziale di Alessandria e scoprivano che nel tratto terminale di una curva volgente verso destra, avvolti nella fitta nebbia che limitava la visibilità a pochi metri, sulla corsia di sorpasso vi era un autocarro "porta valori" che aveva tamponato violentemente un autoarticolato. Il predetto incidente era scaturito da un precedente incidente autonomo, causato dal conducente di un'utilitaria che, dopo aver urtato violentemente contro il guard-rail aveva assunto la posizione di quiete in posizione perpendicolare all'asse della strada, bloccando di conseguenza la marcia ai veicoli in transito. Gli operatori, intanto, giungevano nelle immediate vicinanze dell'area del sinistro e si rendevano immediatamente conto del grave pericolo che correvano le persone rimaste coinvolte nell'incidente, decidendo di posizionare l'autovettura di servizio prima dell'area teatro delle'evento infortunistico, sulla corsia di sorpasso ad un'adeguata distanza di sicurezza. È opportuno evidenziare che l'area del sinistro interessava un'arteria a scorrimento veloce con le caratteristiche di strada extraurbana principale e, come già precisato, le condizioni di visibilità erano pressoché nulle a causa della fitta nebbia che gravava in zona. Inoltre, il manto stradale era ghiacciato per la rigidità della temperatura che era di due gradi sotto lo zero. Consci del pericolo ma, allo stesso tempo, determinati ad evitare ulteriori conseguenze per le persone coinvolte e gli utenti sopraggiungenti, gli operatori non esitavano a prodigarsi per disporre le opportune segnalazioni, accingendosi a prelevare dal veicolo la segnaletica e le torce a vento in dotazione, unico strumento idoneo a delimitare con efficacia l'area interessata dall'evento. Gli Agenti, si rendevano immediatamente conto che la circostanza era altamente pericolosa per la loro vita, ma non avevano altra possibilità che quella di utilizzare le cautele disponibili, in modo che gli altri automobilisti sopraggiungenti da tergo potessero scorgere i veicoli fermi in carreggiata. Scesi dall'auto, non esitavano, manifestando un'incredibile prontezza operativa ed un eccezionale senso del dovere, a dirigersi a piedi verso i veicoli che sopraggiungevano sul luogo, segnalando con la propria persona e le torce, la presenza dei veicoli incidentati. In tale circostanza, sopraggiungeva da tergo un'autovettura Fiat Bravo il cui conducente, non avvedendosi delle segnalazioni a causa della fitta nebbia e del manto stradale ghiacciato, dopo aver perso il controllo dell'auto, investiva dapprima l'Assistente Capo PICCIOLO e poi urtava violentemente contro la parte posteriore dell'autovettura di servizio. L'Assistente Capo PICCIOLO Salvatore, a seguito dell'urto ricevuto, rovinava al suolo e vedendosi proiettato sulla corsia di marcia normale mentre sopraggiungeva, sempre da tergo, un autoarticolato aveva la prontezza di rotolarsi al fine di uscire dalla traiettoria di marcia di quest'ultimo, che dunque riusciva a non investirlo. Nella circostanza, l'Assistente Capo PICCIOLO riportava lesioni personali guarite in circa 60 giorni. L'Agente CICALESE Giuseppe, rimasto unico operativo ed isolato, nonostante l'apprensione per l'investimento del capo pattuglia manteneva i nervi saldi e sollecitava nuovamente l'intervento delle ambulanze, rimanendo accanto al collega fino all'arrivo dei soccorsi, nonché di altri equipaggi in ausilio. Si evidenzia il comportamento mantenuto dagli Agenti nel frangente operativo di cui sopra, sia per il coraggio dimostrato nel fronteggiare una situazione pericolosa, intervenendo in prima persona senza esitare a mettere a rischio la propria incolumità con altruismo e non comune spirito di servizio, con profondo attaccamento al dovere, dimostrando di possedere spirito di sacrificio ed abnegazione non disgiunte da elevate capacità professionali. L'evento infortunistico avrebbe potuto determinare conseguenze molto più nefaste per le persone rispetto a quelle generatesi proprio grazie all'abnegazione ed al sangue freddo dimostrato dagli operatori della pattuglia intervenuta sul luogo del primo incidente. Il comportamento degli Agenti, la loro reattività nel valutare immediatamente il pericolo e la loro capacità di agire rapidamente, hanno evidenziato un'elevata preparazione professionale, unita a padronanza di idee e sangue freddo dimostrando di saper gestire una situazione di pericolo nelle migliori condizioni di sicurezza ed evitare ulteriori conseguenze per la pubblica incolumità. La rigidità della temperatura, che per la prima volta nella stagione, aveva fatto registrare alcuni gradi sotto lo zero e la fitta nebbia, localizzata della tratta stradale, si è presentata nella circostanza quale insidia inaspettata, riducendo la capacità degli utenti della strada di reagire in maniera idonea.Premio nazionale "Christian Campanelli"
29/10/2015