Questura di Alessandria

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Tre arresti della Polizia di Stato

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volante

Esiti indagini Squadra Mobile

Da diverse settimane, la Polizia di Stato, nell'ambito di mirate azioni di controllo del territorio finalizzate tanto alla prevenzione quanto alla repressione dei reati, agendo simultaneamente su ogni aspetto di propria competenza operativa, dai reati contro la persona ai reati contro il patrimonio, è addivenuta a risultati di elevato spessore nell'ambito della Polizia Giudiziaria, operazioni che hanno visto impiegati gli agenti della Squadra Mobile di Alessandria ininterrottamente. 1. Gli ottimi risultati conseguiti sono frutto di un impegno costante degli uomini della Polizia di Stato, in particolare della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile Alessandrina che, intorno alle ore 20.00 di lunedi 11 maggio, hanno tratto in arresto P. B., classe 1978 , di nazionalità albanese, in quanto condannato in via definitiva alla pena di mesi 2 e giorni 20 di reclusione poiché sorpreso (nel 2006) alla guida di un' autovettura con una patente albanese riconosciuta contraffatta. L'arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la locale Casa Circondariale. L'ordine di esecuzione per la Carcerazione è stato emessodalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria. Dall'inizio della scorsa settimana ad oggi sono ben 6 gli ordini di cattura eseguiti. 2. Giova sottolineare l'importante attività che ha portato all'arresto per maltrattamenti in famiglia di un pregiudicato marocchino H. M. di nazionalità marocchina, classe 1980. Nella tarda mattinata del' 11 maggio, personale della Polizia di Stato, in particolare della Squadra Mobile e della Sezione Volanti, è intervenuto in zona "Cristo" in quanto era in atto una violentissima lite in famiglia. L'attività di Polizia Giudiziaria è durata un'intera giornata ed ha visto un lodevole impegno non solo investigativo, atto a ricostruire con estrema difficoltà la dinamica degli eventi delittuosi, ma anche un impegno e una vicinanza umana ben oltre la comune attività di Polizia. La donna, quando gli uomini della Polizia di Stato sono giunti in casa, era riversa a terra completamente intrisa di sangue, con una vistosa lesione alla nuca provocata da un'arma da taglio. L'uomo, che intanto aveva tentato di allontanarsi, fingeva di uscire di casa per andare al lavoro e cercava di depistare gli agenti della Polizia di Stato nel ricostruire quanto accaduto. Il reo, repentinamente fermato con ancora gli abiti sporchi di sangue, ha fornito indicazioni contradditorie nell'esposizione dei fatti. Una triste vicenda che ha visto da tempo la donna vittima di continui maltrattamenti. Nell'ascolto e dalla narrazione dei fatti delle persone ascoltate in Questura, è emersa una storia davvero inquietante che avrebbe potuto avere un epilogo ben peggiore se non fossero intervenuti prontamente gli uomini della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Sezione Volanti. La donna, da tempo, era picchiata ed umiliata. Mesi fa, durante la sua gravidanza, era stata picchiata con calci al ventre dal suo convivente, padre dello stesso nascituro, che le aveva anche bruciato i capelli in un'altra circostanza. Altre volte, la coppia è stata notata all'interno dei giardinetti antistanti la Stazione, mentre l'HICHAM discuteva animatamente sferrandole diversi pugni. Abituali erano anche le lesioni che le venivano provocate sul corpo. Mai una denuncia, mai un ricovero in ospedale per paura di ritorsioni ben più gravi. La donna non riusciva neanche ad iniziare un percorso personale di recupero presso una comunità in quanto incapace di liberarsi da una morsa dolorosa che la vedeva come molte altre donne vittima di violenza. Al termine della lunga giornata, in tarda serata, la Polizia di Stato, anche grazie alla collaborazione di personale medico, è riuscita a collocare d'urgenza la donna in una comunità in modo da poter evitare il peggio. Immediata e determinante anche l'attenzione giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Alessandria che ha ordinato l'immeditata traduzione in carcere del soggetto. L'arresto è stato convalidato ed è stata disposta la misura cautelare in carcere a conferma della completezza del quadro indiziario raccolto e ritenuto dalla Procura stessa determinante per l'applicazione della predetta misura restrittiva. Occorre sottolineare e riconoscere l'elevata qualità professionale degli operatori intervenuti in quanto sono riusciti ad assicurare il medesimo appartamento, risultato abusivamente occupato, ad un'altra famiglia che da tempo era in lista per goderne l'uso abitativo. Profuso impegno ed elevato senso del dovere da riconoscere agli agenti della Polizia di Stato che hanno permesso tutto ciò. 3. Inoltre, in data 07.05.2015, è stata eseguita una misura cautelare nei confronti di un cittadino minorenne emessa dal Tribunale per i Minorenni di Torino. Prima di fornire dettagli sulla misura predetta, si è dovuto attendere l'interrogatorio di garanzia che ha permesso di avere un quadro completo a protezione dello stesso minore autore dei reati contestatigli. Il minorenne, infatti, si è reso responsabile di alcuni episodi delittuosi riferibili nell'ambito dei reati contro il patrimonio e contro la persona avvenuti in questa Provincia nei mesi di marzo e febbraio c.a. Il modus operandi era quello di entrare in "branco" all'interno di negozi affollati e generare confusione e distrazione tra i clienti. Il "gruppo" di minorenni permetteva al soggetto d'impossessarsi fraudolentemente di merce esposta e, pur di guadagnarsi la fuga, spintonava e colpiva con pugni la gente che tentava di fermarlo. Questi eventi, avvenuti nel centro cittadino, generarono, all'epoca dei fatti, allarme tra i commercianti anche perché, spesso, semplici furti degeneravano in rapine e vedevano come vittime persone che tentavano di aiutare i medesimi commercianti. La merce sottratta è stata successivamente recuperata dagli agenti della Squadra Mobile a seguito di mirati servizi d'indagine. Il personale della Polizia di Stato, dopo aver svolto gli opportuni accertamenti investigativi, ha trasmesso e comunicato alla competente A.G., unitamente al personale della Divisione Anticrimine, gli episodi delittuosi che, nonostante non avessero causato danni gravissimi alle persone coinvolte, hanno permesso di acclarare la pericolosità del minorenne, anche in considerazione del comportamento di sfida nei confronti delle FF.OO. e delle Istituzioni. L'A.G. ha emesso la misura della permanenza in casa, una misura limitativa della libertà personale, autorizzando il minorenne ad allontanarsi dall'abitazione per partecipare ai colloqui con gli operatori dei Servizi Minorili previa comunicazione di giorni ed orari all'Autorità di Polizia Giudiziaria. Alessandria, 14 maggio 2015
14/05/2015

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