Il 14 Marzo il personale della Squadra Volanti di Alessandria ha proceduto all’arresto di due marocchini, di all'incirca trent'anni, uno dei quali pregiudicato, entrambi irregolari sul territorio nazionale.
Intorno alle ore 3,15 del mattino, circa, i malviventi si introducevano all’interno di una abitazione privata sita in via Scazzola, forzando la persiana e la porta d’ingresso con appositi utensili da scasso. Una volta all’interno gli stessi, facendo utilizzo di candele di colore rosso per illuminare gli ambienti e farsi strada, sottraevano alla vittima, addormentato profondamente nella vicina stanza, un telefono cellulare tipo smartphone, un portafogli con all’interno un totale di 500 € in banconote e le chiavi dell’automobile Merceders SL. Successivamente, utilizzando le chiavi appena sottratte, si impossessavano della predetta autovettura parcheggiata regolarmente, fuori dall’abitazione, lungo la via cittadina. Successivamente gli stessi si allontanavano a bordo della predetta autovettura, quando, venivano notati da una pattuglia della Squadra Volanti impegnati nell’ordinaria attività di controllo del territorio, procedere con fari spenti lungo viale Brigata Ravenna in direzione Corso Borsalino.
Insospettiti dalla marcia dell’auto il personale operante provvedeva ad intimare il fermo al fine di procedere ad un controllo di polizia, ma alla vista della Volante l’autovettura si dava alla fuga dirigendosi a forte velocità verso le vie del centro cittadino. Iniziava perciò un pericoloso inseguimento in cui la stessa attraversava incroci semaforici a luce rossa, compiendo manovre ad estrema pericolosità e tentando in più occasioni di speronare l’auto di servizio, con l’intento di portarla fuori carreggiata, senza, fortunatamente riuscire nell’intento.
La rocambolesca fuga terminava solo quando, per l’elevata velocità sostenuta, il conducente perdeva il controllo della autovettura rubata finendo per impattare rovinosamente contro “l’Arco dei Caduti” presso questa Piazza Matteotti cessando così la spericolata fuga.
Nell’immediatezza il personale operante procedeva al fermo e all’identificazione dei soggetti all’interno dei locali di questi Uffici.
In sede si perquisizione veicolare venivano rinvenuti gli utensili da scasso: pinza, cacciavite, cavatappi, occultati assieme al telefono cellulare della vittima sotto il sedile dell’automobile rubata.
Mentre a seguito di perquisizione personale dei malviventi veniva ritrovato, occultato su uno dei due, anche il portafogli all’interno del quale vi era la tessera sanitaria della vittima, numerose banconote, e delle candele di colore rosso riconducibili alle tracce di cera rinvenute sulla pavimentazione abitativa della vittima.
I due soggetti venivano, pertanto, tratti in arresto per i reati sopra ascritti convalidato a seguito di giudizio per direttissima nello stesso pomeriggio dall’autorità giudiziaria procedente.