In data 19.07.2016 in concomitanza alle numerose ordinanze di custodia cautelare, eseguite sul territorio nazionale, emesse dal g.i.p presso il tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia reggina e su indagini condotte dalla Squadra Mobile di Genova - sezione criminalita’ organizzata –la Squadra Mobile alessandrina ha fornito supporto operativo nell’esecuzione di alcune misure restrittive in questa provincia.
I tre provvedimenti cautelari venivano eseguiti alle prime ore della mattina e consentivano di tradurre in carcere i seguenti soggetti: S.O., 62 anni e residente in Novi Ligure, G.M., 45 anni, residente a Serravalle Scrivia (AL) entrambi accusati di appartenenza all’associazione mafiosa denominata ndrangheta cosca “raso-gullace-albanese” nonchè S.G., 55 anni, residente a Trisobbio (AL) a cui viene contestato il reato di concorso esterno mafioso nella medesima organizzazione criminale. Veniva altresi sottoposta a sequestro preventivo penale una impresa con sede commerciale nel Comune di Serravalle Scrivia, operante nel settore delle pulizie industriali e civili e nella fornitura di servizi, intestata fittiziamente alla G.M. ma di fatto di proprietà di S.O. anche se quest’ultimo risultava formalmente mero dipendente.
La cosca calabrese delle famiglie “gullace-raso-albanese” aveva esteso i suoi interessi economici e delinquenziali anche sul territorio di Novi Ligure e Tortona ove il S.O. rappresentava il braccio destro e il referente per il boss Non solo, lo stesso S.O. era per la cosca “raso-gullace-albanese” il trait d’union con la cosca denominata “parrello-gagliostro”.
Gli interessi, quelli economici, venivano alimentati attraverso un sistema oramai consolidato tra il S.G. e la malavita calabrese mediante il ruolo del S.O. e della compiacente S.G. che a volte svolgeva anche il ruolo di ambasciatrice nelle informazioni da veicolare alla cosca “parrelo-gagliostro”.
S.G. otteneva e si aggiudicava appalti milionari attraverso una procedura al ribasso spesso sleale per il mercato e possibile solo attraverso una serie di inadempienze con la forza lavoro. Ottenuta l’aggiudicazione c.d. principale subappaltava l’esecuzione di opere e servizi ad altre imprese tra cui la citata impresa di Serravalle che versava una percentuale della somma relativa al valore dei lavori da eseguire. Sarebbero emersi dall’indagine anche collegamenti in merito ai lavori per la realizzazione del terzo valico c.d. dei giovi ove l’impresa avrebbe ottenuto l’aggiudicazione di alcuni lavori.
Alessandria, 20 luglio 2016