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Eseguite due ordinanze di custodia cautelare

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squadra mobile

Arresti della Squadra Mobile

La Polizia di Stato ed in particolar modo gli agenti della squadra mobile di alessandria hanno dato esecuzione a due distinte ordinanze cautelari entrambe a conclusione di delicate e complesse attività di p.g.

In data 13 giugno e’ stata notificata l’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Alessandria del divieto di avvicinamento con ulteriore prescrizione del divieto di uscire dalla propria abitazione dalle ore 20.00 alle ore 07.00 nei confronti di Z.M. nato in Alessandria nel  1996 e ivi residente. Lo stesso che annovera altri precedenti penali in tema di reati contro il patrimonio, contro la persona e contro la p.a.si e’ reso responsabile di diverse condotte estorsive nei confronti di un ragazzo italiano residente in Alessandria. L’indagine ha avuto inizio nel mese di gennaio a seguito di una denuncia giunta presso la locale squadra mobile. Gli episodi oltre ad essere ben circostanziati hanno permesso di evidenziare come gli stessi abbiano potuto avere inizio molto tempo prima quando sia la vittima che il reo erano ancora minorenni. La vicenda, purtroppo si inserisce nel triste panorama del fenomeno sempre piu dilagante del bullismo. Z.M. si rendeva responsabile di condotte estorsive sia sotto forma di minacce verbali sia di violenze fisiche nei confronti del giovane ragazzo al quale chiedeva settimanalmente una sorta di “pizzo” o di paga per “lasciarlo in pace” e per far si che lo stesso potesse godere della sua protezione. Il rifiuto comportava o aveva comportato umiliazioni e violenze. episodi che avvenivano nei piu svariati contesti sociali creando pertanto un clima di soggezione maggiore nel giovane ragazzo. Quest’ultimo era giunto anche a prendere delle decisioni drastiche sulle abitudini della propria vita privata come il non uscire di casa per evitare di incontrare Z.M.. Le richieste di danaro arrivavano anche a 500/600 euro a settimana. E' stata quantificata in 10.000 euro complessivi la cifra che la vittima abbia potuto versare a Z.M. Il giovane ragazzo pur di far fronte alle richieste di danaro era giunto a prelevare furtivamente dal negozio dei genitori gli incassi della giornata.   

  1. LA SECONDA OPERAZIONE HA RIGUARDATO INVECE LA CATTURA E DUNQUE  L’ESECUZIONE DI UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI  D.F., NATO NEL 1984 IN ALBANIA - IRREGOLARE SUL T.N. IN QUANTO RESOSI RESPONSABILE DEL GRAVE EPISODIO ACCADUTO LA DOMENICA DI PASQUA IN ALESSANDRIA NEI CONFRONTI DELLA NOTA GIORNALISTA DELLA “STAMPA” EMMA CAMAGNA. I REATI CONTESTATI NELL’INDAGINE COORDINATA DAL SOST.PROC. DOTT. GASPARINI GIOVANNI SONO DI SEQUESTRO DI PERSONA, RAPINA AGGRAVATA IN CONCORSO. LE INDAGINI PARTICOLARMENTE DIFFICILI E METICOLOSE HANNO PERMESSO DI RICOSTRUIRE I MOMENTI ANTECEDENTI E SUCCESSIVI A QUANTO TRISTEMENTE ACCADUTO. DI SICURO IL GIOVANE ALBANESE NON HA AGITO DA SOLO ANZI SI PUÒ CERTAMENTE IPOTIZZARE CHE IL PREDETTO UNITAMENTE A SUOI AMICI AVESSE DA TEMPO PRESO DI MIRA LA DONNA IN QUANTO ABITANTE NELLA MEDESIMA ZONA. LA SIGNORA CAMAGNA RAGGIUNGEVA LA SUA ABITAZIONE DOPO IL PRANZO DOMENICALE TRASCORSO CON I SUOI PARENTI. A QUEL PUNTO, IN UNA PIAZZA DELLA LIBERTA' QUASI DESERTA,  VENIVA AGGANCIATA DA UNO DI LORO CHE CON UNA SCUSA LA DISTRAEVA  GUADAGNANDOSI COSI L’INGRESSO NELL’EDIFICIO. A QUEL PUNTO I DUE MALVIVENTI SEGUIVANO LA DONNA CHE NEL MOMENTO IN CUI APRIVA LA PORTA VENIVA AGGREDITA, TRASCINATA PER TERRA, MALMENATA E LEGATA CON DELLE CALZE TIPO NYLON AD UNA SEDIA. VENIVA DERUBATA DEI SUOI AVERI PIU CARI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI 50.000 EURO. L’AUTORE A QUEL PUNTO FUGGIVA A PIEDI UNITAMENTE AD ALTRI COMPLICI ATTRAVERSANDO PIAZZA DELLA LIBERTÀ E GRAZIE ALL’AUSILIO DI TELECAMERE PRIVATE PRESENTI LUNGO L’IPOTIZZATA VIA DI FUGA SI RIUSCIVA A RACCOGLIERE ELEMENTI UTILISSIMI ALL’INDAGINE. IN SEGUITO ANCHE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DELLA STESSA VITTIMA SI RIUSCIVANO AD OTTENERE RISCONTRI DETERMINANTI PER L’EMISSIONE DA PARTE DEL G.I.P. DEL TRIBUNALE DI ALESSANDRIA DELLA PREDETTA MISURA RESTRITTIVA IN CARCERE. NELL’ORDINANZA IL G.I.P NEL GIUSTIFICARE L’ADOZIONE DELLA PREDETTA MISURA CAUTELARE DEFINISCE IL D.F. PERSONA ESTREMAMENTE VIOLENTA CHE NON SA CONTROLLARE I SUOI IMPULSI E DUNQUE INCAPACE DI AUTO CONTROLLARSI. DEFINISCE IL COMPORTAMENTO TENUTO SPREZZANTE E PREVARICATORE NEI CONFRONTI DI UN’ANZIANA DONNA SOLA DEFINENDO IL DELITTO COMMESSO CONNOTATO DA CONDOTTA VIOLENTA ED AGGRESSIVA CHE HA OFFESO BENI GIURIDICI PRIMARI QUALI APPUNTO L’INCOLUMITA DELLA PERSONA.

Alessandria, 16 giugno 2016


16/06/2016

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