Intorno alle ore 19.30 dello scorso 9 gennaio, la sala operativa della locale Questura inviava le volanti in via Tonso, in seguito a nota giunta al 113 e inoltrata ai locali Carabinieri competenti per il settore confinante, in merito alla segnalazione, da parte di un cittadino, di due persone vestite di scuro che stavano camminando sulla massicciata della ferrovia che divide Via Tonso da Via della Maranzana. Giunti in via Tonso gli operatori di polizia decidevano di proseguire a piedi per non esser facilmente notati e nei pressi della massicciata individuavano, accovacciate e nascoste tra gli arbusti, due persone che stavano armeggiando con qualcosa, come se si dividessero tra di loro degli oggetti. Nel contempo è sopraggiunta una gazzella dei Carabinieri che lungo la Via della Maranzana si stava prodigando nelle ricerche delle persone segnalate. I due poliziotti, a quel punto, decidevano di scavalcare la recinzione per intercettare i due soggetti ed impegnavano la massicciata avvicinandosi ancor di più ai due, che accortisi della presenza degli agenti iniziavano a correre in direzioni opposte, cercando di sottrarsi al controllo.
Nello specifico una delle due persone, di seguito identificata per T. A., classe 1991, di nazionalità albanese, veniva subito intercettata e bloccata dagli agenti seppur opponendo una strenua resistenza e causando agli operatori delle lesioni (giudicate guaribili in giorni 7).
Nel frattempo, il secondo fuggitivo aveva raggiunto l’altra recinzione, non accorgendosi, tuttavia, che dall’altro lato si avvicinava la pattuglia dei militari, e nel tentativo di scavalcare frettolosamente l’inferriata rimaneva impigliato nella parte superiore di questa, ferendosi ad una gamba con prognosi di 10 g.g. L’uomo, successivamente identificato per P. K., nato in Albania nel 1997, durante la fuga gettava nell’aiuola di una vicina abitazione un cacciavite con punta a taglio di grosse dimensioni, successivamente sequestrato dai Carabinieri unitamente ad un cappello di lana tipo a cuffia di colore nero e ad un paio di occhiali scuri trovati addosso al soggetto.
Nei pressi dei cespugli dove i due si erano nascosti, gli operatori della sezione volanti, intanto, rinvenivano un borsello marca Calvin Klein contenente una decina di orologi di marca, tre paia di occhiali da sole griffati ed un rasoio elettrico, mentre nella tasca dei pantaloni del T. era occultato uno smartphone Samsung; tutti oggetti risultanti quali provento di furto consumato nella medesima data tra le ore 18.00 e le 19.05, in un’abitazione sita in Via Pietro Micca, ai danni di un cittadino alessandrino di 52 anni e successivamente riconsegnati a quest’ultimo.
Nell’immediatezza dei fatti, i poliziotti assumevano ulteriori informazioni da un’altra residente della zona, la quale riferiva che poco prima era scattato l’allarme perimetrale della propria abitazione. Nella circostanza la donna non rilevava nullo di anomalo, ma dalle successive consultazioni delle immagini dell’impianto di video sorveglianza effettuate unitamente agli operatori, si notavano due soggetti scavalcare la recinzione dell’abitazione subito dopo l’attivazione del sistema di allarme acustico che li faceva desistere dalle loro intenzioni.
Pertanto i predetti, risultati non gravati da precedenti di polizia all’esito delle procedure di fotosegnalamento, venivano tratti in arresto per i reati di furto e tentato furto in abitazione, e il solo TROKTHI anche per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Dell’attività eseguita veniva notiziato il P.M. di turno che disponeva di trattenere gli arrestati presso le camere di sicurezza dei rispettivi uffici operanti in attesa della celebrazione del rito direttissimo.
All’esito del giudizio, tenutosi nella mattina del 10 gennaio, il T. è stato condannato ad anni 2 di reclusione ed €600 di multa, mentre il P. ad anni 1 e mesi 7 di reclusione ed €600 di multa. Per entrambi, cittadini extra UE, la pena è stata sostituita con la misura dell’espulsione in ordine a quanto stabilito dal T.U. dell’Immigrazione e gli stessi sono stati messi a disposizione del competente Ufficio della Questura di Alessandria per l’avvio delle relative procedure.