L’arrestato minaccia alcuni familiari con una pistola a tamburo cal.38 Smith &Wesson
In data odierna, in Porto Empedocle, la Polizia di Stato in collaborazione con militari della locale Arma dei Carabinieri ha tratto in arresto in flagranza di reato, VASILE COZZO Libertino, empedoclino, cl. 1976, in quanto ritenuto responsabile di porto e detenzione illegale di arma comune da sparo, minaccia aggravata e violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di sicurezza della libertà vigilata cui è sottoposto. Intorno alle ore 3.20 odierne, personale delle Volanti di questo U.P.G.S.P., unitamente ad un equipaggio del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Agrigento, su disposizione della centrale operativa, interveniva in via Pacinotti della citata cittadina marinara ove veniva segnalata un’aggressione in atto nei confronti di un nucleo familiare empedoclino. Sul posto gli agenti, all’esterno di un capannone adibito alla commercializzazione e distribuzione di prodotti ittici, notava la presenza di un uomo disteso sul selciato con evidenti ferite lacero contuse, attorniato da altri individui. Il soggetto veniva identificato per l’odierno arrestato, persona già nota alle forze dell’ordine per svariati pregiudizi di polizia. Nell’immediatezza, gli agenti riscontravano sul luogo teatro dei fatti la presenza di un’ arma da fuoco che giaceva poco distante dal corpo del Vasile, nonchè una autovettura con lo sportello aperto parcheggiata nei pressi dove si era consumata l’aggressione, in uso allo stesso. Le parti offese riferivano di avere chiamato il “113” poichè poco prima erano stati minacciati dal Vasile Cozzo che si era presentato armato sul luogo di lavoro degli stessi. Grazie all’intervento di uno dei componenti del predetto nucleo familiare, lo stesso veniva disarmato e trattenuto fino all’arrivo delle forze di polizia. L’arma rinvenuta, una pistola a tamburo cal. 38 S&W con matricola parzialmente abrasa e con cinque proiettili del medesimo calibro veniva sottoposta a sequestro per gli accertamenti di rito. Il Vasile Cozzo, dopo essere stato sottoposto alle cure dei sanitari dell’ospedale di Agrigento, veniva dichiarato in stato di arresto per i reati sopra citati.