Agrigentino non si ferma all'alt polizia e tenta di investire poliziotto
Nel pomeriggio del 25 gennaio u.s., in questo capoluogo, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico “Squadra Volante”, traeva in arresto in flagranza di reato, Camilleri Salvatore, agrigentino, classe 1997, in quanto ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio. Nella mattinata di ieri 25 gennaio u.s., un equipaggio della “volante” impegnato in servizio di controllo del territorio nel comune di Porto Empedocle, in prossimità del centro commerciale “Le rondini”, notava un’autovettura Fiat Punto condotta dal Camilleri che muoveva in direzione Agrigento. Poiché lo stesso risulta in atto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Agrigento, gli agenti intimavano l’“alt polizia” al mezzo. Nella circostanza, il conducente del veicolo non ottemperava all’intimazione e, dopo avere lambito l’agente di polizia, si dava alla fuga. La “volante” si poneva, pertanto, all’inseguimento della Fiat Punto il cui conducente, durante la sua corsa, compiva manovre azzardate che mettevano a rischio l’incolumità degli utenti della strada. Il veicolo veniva bloccato in prossimità dell’ingresso del centro commerciale “Valle dei Templi” ed, a quel punto, gli agenti anche al fine di garantire la sicurezza del traffico veicolare particolarmente intenso nel citato tratto stradale, si avvicinavano all’autovettura fermata per intimare al Camilleri di scendere dal mezzo, onde procedere al controllo ed alle relative contestazioni. In quel frangente, lo stesso Camilleri, noncurante dell’intimazione degli agenti, notando la presenza di uno dei due poliziotti in prossimità del proprio veicolo, metteva in moto il mezzo effettuando un’improvvisa quanto decisa manovra in retromarcia, dirigendosi inequivocabilmente verso il citato agente di polizia nel tentativo di investirlo. Di fronte a tale manovra, il poliziotto riusciva repentinamente a buttarsi sul manto stradale, evitando il violento impatto e, quindi, di essere travolto. A quel punto, il Camilleri si dava nuovamente alla fuga facendo perdere, nell’immediatezza, le proprie tracce. Le ricerche condotte incessantemente dagli equipaggi della “volante”, consentivano di rintracciarlo nel primo pomeriggio nell’abitazione di una donna. Condotto in ufficio veniva dichiarato in stato di arresto in quanto ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio, violazione degli obblighi derivanti dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora in Agrigento, guida senza patente perché mai conseguita. L’autovettura veniva sottoposta a sequestro. Dopo gli adempimenti di rito, il Camilleri veniva condotto presso la propria abitazione e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ivi posto in regime di arresti domiciliari.