Accertata la violazione di norme in materia ambientale
Nella giornata di ieri 06 ottobre u.s., la Polizia di Stato di Agrigento (Divisione Polizia Anticrimine e Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica) unitamente a militari dei NAS, della Compagnia Carabinieri di Agrigento e personale della Polizia Locale del capoluogo ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP presso il Tribunale di Agrigento su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, degli impianti di depurazione di due noti caseifici operanti in contrada "Torcicuda" di questo capoluogo. Le indagini traevano spunto da ripetute segnalazioni pervenute nei primi giorni del decorso mese di settembre nelle quali venivano denunciati rilevanti sversamenti di liquidi fognari, con forte odore nauseabondo diffuso nell'intera zona di C.da "Torcicuda", prolungamento di Via Venezuela di questo centro, fuoriuscita che avveniva dapprima direttamente sulla pubblica via e, successivamente, incanalandosi nel vallone circostante. Il personale investigativo operante richiedeva, pertanto, l'intervento della società "Girgenti Acque" e dei tecnici dell'ARPA per la verifica e gli accertamenti sui liquami in questione ed, all'esito del prelievo dei relativi campioni, effettuato sia nei punti di sversamento, sia nella zona a valle (sito quest'ultimo ove venivano constatati dei movimenti terra), veniva riscontrata una consistente contaminazione riconducibile alla presenza di sostanze grasse, sostanze organiche ed azoto ammoniacale che attingeva una vasta porzione dell'area del vallone "Torcicuda", risultata essere stata interessata dagli sversamenti provenienti da attività casearia. Quindi, si procedeva ad una verifica amministrativa presso i tre caseifici ubicati nella citata zona ai quali, verosimilmente, era addebitabile lo sversamento delle sostanze sopra indicate. Le ulteriori indagini condotte dai citati uffici, permettevano di riscontrare che due delle tre attività casearie in questione venivano effettuate in violazione delle norme in materia di tutela ambientale, mentre invece la terza attività risultava in regola con la vigente normativa. In particolare veniva accertato che i depuratori dei due caseifici risultati non in regola non fossero assolutamente funzionanti, tanto che i reflui delle relative attività casearie venivano immessi direttamente nella rete fognaria pubblica, determinandone l'inevitabile intasamento e creando notevoli criticità alla regolare funzionalità del depuratore comunale di contrada "Fontanelle". I titolari delle due imprese in questione, G. F., di anni 55, A.M.L., di anni 53 e C.L.G., di anni 25, sono stati quindi deferiti all'Autorità Giudiziaria in quanto responsabili della violazione delle norme ambientali. ex art 256 comma 1 del decreto legislativo 152/06.