ARRESTATI DUE SOGGETTI DI LICATA PER DETENZIONE DI ARMI CLANDESTINE E MUNIZIONAMENTO DA GUERRA.
In data di ieri 30 settembre u.s. nel corso di un'operazione di polizia giudiziaria, la Polizia di Stato ha proceduto all'arresto di COCO Pietro (classe 64), muratore, con precedenti di polizia e del figlio COCO Gaspare (classe 89), bracciante agricolo, in quanto resisi responsabili del reato di detenzione di armi clandestine e di munizionamento da guerra. Gli arresti, operati dalla Squadra Mobile di Agrigento, in collaborazione con personale della Sezione Anticrimine del Commissariato di P.S. di Licata, sono frutto di un'intensa attività investigativa posta in essere dai citati uffici investigativi finalizzata a reprimere il fenomeno del traffico illecito di armi nel territorio agrigentino, nel caso specifico nel grosso centro marinaro dell'area orientale della provincia. L'attività investigativa si è articolata attraverso prolungati servizi di appostamento e pedinamento che hanno consentito di acquisire risultanze indiziarie di assoluta valenza a carico dei due odierni arrestati i quali, dopo le formalità di rito venivano alla Casa Circondariale "Petrusa". L'attività d'indagine ha permesso di sequestrare una pistola semiautomatica Beretta, con matricola abrasa, cal. 9x21; una pistola semiautomatica marca Belardinelli, con matricola abrasa, cal. 7.65; 21 proiettili cal. 7.65; 21 proiettili cal. 9x21; 11 proiettili cal. 6.35; 11 ogive cal. 6.35; 21 bossoli cal. 6.35; 21 ogive cal. 7.65; 12 bossoli e 5 proiettili per armi da guerra, verosimilmente da pistola mitragliatrice; un bilancino di precisione. Tale materiale sarà sottoposto ad accertamenti balistici. Parte di quanto in sequestro è stato rinvenuto presso l'abitazione di COCO Pietro, nel corso di una perquisizione domiciliare, mentre le due pistole sono state rinvenute presso un magazzino di sua pertinenza, ove il figlio COCO Gaspare si era recato durante la perquisizione in casa del padre, inconsapevole della circostanza che ad attenderlo in loco, vi era personale della Squadra Mobile e della Sezione Anticrimine del Commissariato di Licata. Sulla base di quanto in sequestro appare verosimile che gli arrestati confezionassero in casa munizionamento per armi di vario calibro. L'intera attività è stata coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, dott. Alessandro Macaluso.