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La Digos esegue un'ordinanza del GIP presso il Tribunale di Agrigento.

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DIGOS AGRIGENTO

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Agrigento in data 13 marzo 2018, con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Sinatra Vincenzo, titolare della struttura alberghiera “Hotel della Valle”, per i reati di concorso in abuso d’ufficio e falsità in atti pubblici.

L’operazione rappresenta un filone di una più ampia indagine, ancora in corso, condotta dalla Digos con il  coordinamento della locale Procura della Repubblica, che ha preso avvio nell’anno 2016.

In particolare, durante le citate attività, è emersa una illecita cessione al Sinatra di un appezzamento di terreno del demanio regionale, limitrofo all’hotel della Valle, costituente parte del giardino dell’immobile storico “Villa Genuardi”, ubicato all’interno dell’area del parco archeologico, sottoposto a tutela paesaggistico-storico-

archeologica e dunque vincolato dalla assoluta inalienabilità ai sensi del D.L. 42/2004.

Il primo tentativo del Sinatra di ottenere la cessione dell’area risale all’anno 2002, richiesta reiterata, nonostante il parere contrario della Soprintendenza, nell’anno 2004, nell’anno 2009 ed infine nell’anno 2010, allorquando con la nomina di un nuovo Soprintendente otteneva prima la concessione e successivamente l’acquisto dell’area con contratto stipulato a Palermo il 17 gennaio 2013 per la cifra di euro 10.608,00.

Gli operatori della Digos, oltre a ricostruire undici anni di carteggio burocratico tra il Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della regione Sicilia e la società TAS (Turistici Alberghi siciliani) di proprietà di Sinatra, sono riusciti a dimostrare una serie di falsi in atti pubblici posti in essere dal Sinatra con l’ausilio del suo fidato architetto Tito Cece e due Funzionari del Dipartimento regionale, Ciaceri Dania e Cangemi Ninfa, indagate per i medesimi reati, volti ad alterare alcune planimetrie al fine di ottenere in cessione una maggiore estensione territoriale rispetto a quella più limitata porzione per la quale la Soprindentenza aveva rilasciato il parere favorevole.

Nel contesto, sempre in esecuzione della medesima ordinanza, l’area ceduta, che nel frattempo era stata adibita a parcheggio privato per i clienti della struttura ricettiva,  è stata, altresì, sottoposta a sequestro preventivo con affidamento e consegna al Direttore del Parco Archeologico che dovrà restituirne la libera fruizione a tutti i cittadini.     


15/03/2018

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