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Vice Capo della Polizia Antonino CUFALO

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Il Vice Capo della Polizia  Antonino CUFALO, dopo 40 anni, lascia il prossimo primo novembre il servizio nell’Amministrazione dell’Interno per raggiunti limiti d’età.Originario di Ribera, in provincia di Agrigento, coniugato e padre di due figli, entrambi avvocati, il Prefetto Antonino Cufalo è definito dai suoi più stretti collaboratori  un galantuomo. Riccardo Arena lo descrive come “uno sbirro che sbirro non pareva affatto perché aveva i tratti e il modo di fare dei gentiluomini all’inglese” -  dai modi pratici, con una cultura impreziosita da continui studi ed esperienze in  vari campi.Terminata l’università all’ateneo di Palermo, entra nel 1978 nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, e inizia il suo percorso professionale  in giro per  l’Italia.Milano, Enna, Agrigento, Palermo, Roma, poi Viterbo, Siracusa, Lecce, Catania, Torino come Questore, e di nuovo  Roma da Direttore Centrale Anticrimine e infine come Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale -, sono le città che lo hanno visto instancabile funzionario, sempre disponibile al fianco dei colleghi.Nella sua lunga carriera,  al servizio del cittadino e delle istituzioni,  oltre ad essere stato capocentro della DIA per la Sicilia Occidentale negli anni immediatamente successivi alle note stragi, e dopo Direttore del Servizio Centrale di Protezione per testimoni e collaboratori di giustizia, è  stato Questore in ben 5 sedi,  facendo leva sempre sulle sue indiscusse doti di equilibrio e di attenzione ai fatti, piuttosto che alla retorica. Da Direttore Centrale della Polizia Criminale ha rafforzato anche la Cooperazione Internazionale e l’attività degli Osservatori (Furti di Rame, Furti Autotrasportatori – Oscad, etc.)  ed è stato il promotore di numerosi protocolli d’intesa ed accordi con le Polizie di altri paesi.Sul piano della Cooperazione Internazionale, in particolare, ha dato impulso ai c.d. pattugliamenti congiunti, in specie a quelli realizzati con la Repubblica Popolare  Cinese, ed a tale proposito  pare utile ricordare come l’Italia sia stato  il primo paese europeo ad aver realizzato questa forma di collaborazione con la polizia  di Pechino. Analogo impulso è stato conferito alle attività a livello internazionale che hanno consentito il raggiungimento di importanti obiettivi operativi quali la cattura di pericolosi latitanti che avevano trovato riparo all’estero, o il rientro nel nostro Paese di alcuni minori che erano stati sottratti dal coniuge straniero alla potestà  genitoriale italiana. 


31/10/2017

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