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OPERAZIONE “NUMERO UNO”

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OPERAZIONE  “NUMERO UNO”

             In data odierna, personale dipendente del Commissariato di Polizia di Lanciano, coadiuvato da personale della Squadra Mobile di Chieti, del Reparto Prevenzione Crimine e dell’Unità Cinofila di Pescara, hanno dato esecuzione a n. 10 ordinanze di misure cautelari emesse dal Gip Dr. Canosa Massimo su richiesta del Sostituto Procuratore Dr. Francesco Carusi della locale Procura,  per il reato previsto dall’art 73 dpr n. 309/90, spaccio di sostanze stupefacenti.

 La complessa attività di Polizia Giudiziaria, ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale dedito alla produzione, detenzione, trasformazione e spaccio di sostanze stupefacenti  e psicotrope del tipo cocaina, crack, hashish e marijuana, ed ha visto il coinvolgimento di n.19 indagati maggiorenni e di n.1 minorenne deferito alla Procura della Repubblica dei Minori Dell’Aquila.

 Al termine dell’indagine, durata circa un anno, è risultato che tutti gli indiziati hanno concorso, seppur con apporti diversi e differenti gradi di responsabilità,   all’attività di spaccio di stupefacenti.    

L’entità del loro contributo è stato valutato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lanciano in occasione dell’emissione dei provvedimenti cautelari che hanno interessato: IACOVELLA Gabriele, di anni 24; TRIVILINI Gasperino di anni 39; BOSCARINO Nazario Pio di anni 21;  DE BENEDETTO Giuseppe di anni 52 e PIERINI Andrea di anni 40,  colpiti dai provvedimenti degli arresti domiciliari.

 Lo stesso Giudice ha emesso un provvedimento di obbligo di dimora presso il comune di residenza a carico di MUSA Camillo di anni 38.

Sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione  alla P.G. invece, i seguenti indagati:  DI NENNO Federico di anni 23, D’URSO Giuseppe di anni 40 e TORIBIO RUBEL Willie Emmanuel di anni 25.

Il leader dell’organizzazione criminale, IROLLO Federico aveva stabilito il centro  di coordinamento, direzione e di smistamento della attività illecita all’interno della dimora dove  il predetto scontava la misura degli arresti domiciliari, dalla quale, con la collaborazione dello IENGO Ciro, organizzava il traffico di sostanze stupefacenti. Attraverso i collegamenti diretti con la Campania, il predetto approvvigionava la cocaina, la trasformava in crack e ne organizzava lo spaccio sul territorio frentano e nell’hinterland.

 Si precisa che i predetti indagati sono già stati arrestati nel dicembre 2018 e condannati in 1° grado con giudizio immediato ad oltre 6 anni di reclusione e decine di migliaia di euro di multa, tuttora ristretti presso il Carcere di Lanciano.

 La peculiarità dell’attività illecita in argomento è stata quella di introdurre sul mercato locale direttamente la cocaina  cotta, c.d crack, una novità per questo territorio sia per la  tipologia della sostanza che per la ottima qualità nonché per la metodologia di preparazione che avveniva utilizzando degli eccipienti quali l’ammoniaca, il bicarbonato e la mannite, prerogativa e caratteristica delle organizzazioni criminali di stampo camorristico.

 Dopo l’arresto di IROLLO e IENGO, allo scopo di eludere i controlli di Polizia, la base delle attività connesse allo spaccio di stupefacenti è stata

trasferita all’interno di alcune dimore dei diversi sodali dove proseguivano le attività di trasformazione della cocaina in crack, il confezionamento, spaccio e  il consumo  dello stupefacente.

Si rappresenta che, nel corso dell’attività d’indagine, sono state documentate oltre 200 cessioni di sostanze stupefacenti attraverso una serie di riscontri effettuati con attività tecniche e servizi di osservazione e

pedinamento che hanno consentito il sequestro di oltre 100 gr. di cocaina purissima (96%),  di gr. 130 di hashish e n. 8 piante di canapa indiana del peso di di circa gr.  200,   pronta per essere immessa sul mercato.

L’operazione, denominata “NUMERO UNO”, prende il nome dalla modalità con la quale, due dei principali indagati, erano soliti definirsi pubblicamente sul profilo facebook ed anche nel corso di alcune conversazioni telefoniche, dove si vantavano di essere i “Numero Uno” ostentando in maniera spavalda la propria bravura nell’ attività di spaccio.


05/12/2019

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