Alle prime ore di stamane a seguito delle indagini condotte dalla DDA di Catanzaro volte a disarticolare i vertici delle organizzazioni mafiose di stampo ‘ndranghetistico denominate LANZINO-PATITUCCI, anche conosciuto come “clan degli italiani”, e del clan ABBRUZZESE-BANANA definito “clan degli zingari”, operanti sulla città di Cosenza personale delle Squadre Mobili di Catanzaro e Cosenza e del Servizio Centrale Operativo ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziati di delitto a carico di n. 11 soggetti quali:
ABBRUZZESE Luigi cl. ’85, alias “Picaciu”;
ABBRUZZESE Antonio cl. ’84, detto “Fruntuni”;
ABBRUZZESE Marco cl. ’90, alias “Struzzo”;
ABBRUZZESE Nicola cl. ’88, detto “Il pazzo”;
ABBRUZZESE Franco cl. ‘73, alias “Brezza”;
MAROTTA Antonio cl. ’79, detto “Capiceddra”;
CASELLA Francesco cl. ’63;
BEVILACQUA Antonio cl. ’56;
COLASUONNO Antonio cl. ’78;
ALUSHI Claudio cl. ’96;
ATTENTO Adamo cl. ’91;
in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di omicidio, estorsioni, porto e detenzione abusiva di armi, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e usura, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
In particolare le indagini condotte dai menzionati uffici investigativi, che sono state svolte mediante l’utilizzo di investigazioni “tradizionali”, effettuate con attività tecniche di intercettazioni telefoniche e ambientali nonché, di video riprese e mediante l’analisi di dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di ricostruire l’operatività di uno dei due principali gruppi mafiosi il cui leader è ABBRUZZESE Luigi portando nello specifico all’individuazione di diversi episodi delittuosi quali i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di BRUNI Luca, perpetrato a Castrolibero (CS) nel 2012, dei mandanti ed esecutori del ferimento di MUOIO Salvatore occorso nel 2011 a Cosenza, nonché del ferimento di ABBRUZZESE Rocco avvenuto a Cosenza nel 2010.
Le investigazioni hanno consentito, inoltre, le individuazioni di soggetti che avevano nella disponibilità un arsenale di armi, rinvenuto a Cosenza nel febbraio 2018, nonché di due diversi tentativi di estorsione a carico di esercenti attività commerciali in Cosenza.
Il provvedimento di fermo ha riguardato anche altri 7 soggetti la cui esecuzione è stata affidata all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza di Cosenza che su di loro avevano investigato nell’ambito dello stesso contesto investigativo per i reati di estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.