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Squadra Mobile. Conclusa l’operazione “Marina Express”. In carcere i due promotori

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Marina Express

Riconosciute due distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti

Si è conclusa nella tarda serata di ieri l’operazione “Marina Express”, intrapresa tra il 2017 e il 2018 per il recupero delle aree urbane particolarmente afflitte dal fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e sostenuta dall’azione investigativa della Seconda Sezione – Contrasto alla Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, con particolare attenzione alle aree urbane di via Tevere, San Michele e Is Mirrionis, il cui mercato della droga spesso confluiva, attraverso precisi corrieri, nell’area della movida cittadina concentrata nel quartiere cittadino della “Marina”. Già, tra dicembre 2017 e gennaio del 2018, il sodalizio criminale aveva subito un duro colpo, quando gli investigatori della Seconda Sezione della Squadra Mobile avevano tratto in arresto in flagranza 15 soggetti, sequestrato quasi 5 Kg di droga (tra cocaina, hashish e marijuana) e denaro contante per un ammontare di circa 20.000,00 euro. Nella tarda serata di ieri, proseguendo l’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, proprio gli stessi poliziotti hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cagliartani di 36 e 29 anni. Con l’ausilio anche di attività tecniche, è stata acclarata l’esistenza di una vera e propria organizzazione messa in atto dal 36enne, un pregiudicato che nel tempo era riuscito ad acquisire il totale controllo della “piazza” di spaccio di via Tevere, gestendo ed affidando la vendita della droga a fedeli spacciatori, alcuni muniti di borsello a tracolla con le dosi della droga già pronte. Questi pusher venivano “protetti” da alcune vedette posizionate nei vari punti strategici e approvvigionati da altri soggetti che custodivano il grosso dello stupefacente che man mano veniva suddiviso in dosi. Il proseguo delle attività ha permesso di comprendere il funzionamento e la composizione della struttura organizzativa che prevedeva l’impiego di giovani spacciatori, di  vedette e custodi, ove ognuno di questi ruoli aveva un modus operandi proprio e specifico.

Durante le indagini è emerso, inoltre, che un componente del predetto sodalizio intratteneva stretti rapporti con il trafficante 29enne, per occasionali approvvigionamenti di sostanze stupefacente. L’emergere di questo soggetto, coadiuvato in tutto e per tutto dalla sua compagna, aveva aperto un nuovo scenario all’interno dell’indagine e poiché questi agiva in maniera autonoma e slegata dal gruppo di via Tevere, le attenzioni sono state rivolte su di lui, seguendo un ulteriore “filone” investigativo che comprendeva anche i suoi affiliati. Quet'ultimo, infatti, oltreché fungere da “grossista” per il rifornimento dei vari spacciatori, gestiva piramidalmente un suo gruppo consolidato fatto di validi collaboratori, attraverso i quali riforniva di stupefacente la zona della “Marina” di Cagliari, dove lo spaccio avveniva nei piccoli vicoli del quartiere, oltre ad una vasta area urbana approvvigionata di cocaina che veniva distribuita, per tutto l’arco della giornata, grazie a pusher che si muovevano a bordo di motocicli ed autovetture, seguendo il criterio di smistamento tipico dei “pony express”. Quest’ultimo settore era quindi riservato quasi esclusivamente a dei clienti fidelizzati che contattavano lo spacciatore attraverso dei numeri di telefono dedicati, la maggior parte dei quali intestati a personaggi fittizi, con i quali si fissavano appuntamenti e quantitativi da acquistare.

Proprio alcuni dei soggetti facenti parte ai due citati gruppi erano stati tratti in arresto tra l’inizio dell’anno 2018 e la fine dell’anno precedente, nella flagranza di reato – tra cui il principale fornitore di cocaina - permettendo di acquisire oggettivi riscontri che, di conseguenza, hanno avvalorato il contenuto di numerose conversazioni intercettate durante l’inchiesta.

Tuttora sono 24 le persone che rimangono sottoposte ad indagini.


22/10/2020

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