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Tenta il suicidio per una pena d’amore - SOCCORSO DALLA POLIZIA DI STATO

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pdv

Nel corso della notte tra il 7 e l’8 dicembre, un equipaggio della Polizia di Stato in servizio di “Volante” della Questura è intervenuto a Vicenza, presso il parcheggio attiguo ad un distributore di carburante della Riviera Berica, ove era stata segnalata la presenza di un uomo con intenti suicidi.

Ed infatti, appena giunti sul posto, i Poliziotti ricevano lo sfogo di un signore (cittadino italiano proveniente dalla vicina provincia di Padova) che ammetteva di essere particolarmente depresso ed avvilito, tanto da pensare di farla finita, perché quella che riteneva essere la sua fidanzata, le aveva chiesto dei regali che lui non riusciva a procurare a causa delle momentanee ristrettezze economiche. La ragazza, infatti, pretendeva un costoso telefono cellulare e del denaro contante necessario (a suo dire) per sottoporsi a delle cure mediche urgenti.

L’uomo confessava, inoltre, che, nel tempo, aveva fatto tantissimi regali alla giovane fidanzata (una ragazza romena del 1998 che lui stesso ammetteva svolgere attività di prostituzione), sia in contanti (per circa 15.000 euro) sia con altri oggetti di valore. Non riusciva però a soddisfare l’ultimo desiderio della giovane, tanto che questa le aveva prospettato di chiudere definitivamente la loro relazione.

Vista la situazione di particolare prostrazione, i Poliziotti della “Volante” richiedevano l’ausilio di personale specializzato del SUEM 118 che interveniva sul posto e prendeva in carico l’uomo, anche per la necessaria assistenza sanitaria e psicologica.

Ma l’attività dei Poliziotti non si concludeva così.

Infatti, gli Agenti delle “Volanti”, fortemente insospettiti dalla storia raccontata, riuscivano ad identificare la giovane ragazza romena, accertando che la stessa non aveva alcun particolare problema di salute per cui fossero necessarie cure mediche. Era pertanto evidente che la richiesta fosse del tutto pretestuosa, al fine di convincere l’uomo a darle del denaro ed altri regali.

Per tale motivo, la donna è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentata truffa.

* “Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”.


09/12/2023

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