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La Polizia di Stato individua i rapinatori della Casa d’aste

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“Meeting Art”

Nella mattinata del 23 marzo la Polizia di Stato di Vercelli ha assicurato alla giustizia quattro soggetti autori della rapina compiuta il 19 gennaio scorso alla casa d'aste "Meeting Art" di Vercelli.

Quel pomeriggio, infatti, due malviventi erano entrati nella casa d'aste: un primo soggetto, armato di pistola, aveva intimato ai dipendenti di non muoversi mentre il complice aveva infranto una teca in vetro posta nella prima sala della casa d'aste, asportando diversi oggetti preziosi il cui valore è stato quantificato in circa 30000 euro.

Al termine della rapina il primo rapinatore si era allontanato con la refurtiva a bordo di un'autovettura - poi risultata rubata a Torino - mentre il secondo malvivente, dopo essere stato malmenato e spintonato lungo le scale dai dipendenti - cadendo goffamente -, usciva dalla case d'aste, si dileguava a piedi lungo le vie limitrofe, perdendo il cappellino che ne garantiva il travisamento e facendo perdere qualsiasi traccia.

La successiva attenta e scrupolosa attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, con testimonianze e supportata anche da presidi tecnologici, ha permesso di identificare i quattro soggetti ritenuti responsabili di tale attività criminosa.

Si tratta di:

· A.R. classe '55, residente a Vercelli, basista, colui che ha effettuato il sopralluogo un'ora prima della rapina, destinatario della misura dell'obbligo di dimora e di presentazione alla pg;

· P.A., classe '43, residente a Torino, il rapinatore, armato di pistola, che ha intimato ai dipendenti di non muoversi, destinatario della misura degli arresti domiciliari,;

· D.M. classe '61, residente a Torino, il rapinatore che si è impossessato della refurtiva ed è fuggito a bordo dell'autovettura, destinatario del fermo del Pm e poi della misura cautelare in carcere;

· M.C., classe 63, residente a Torino, il palo, donna, che ha garantito la fuga del convivente D.M., destinataria della misura dell'obbligo di dimora e di presentazione alla pg.

Tutti soggetti pregiudicati e condannati per reati contro il patrimonio, anche per fatti analoghi.

Per D.M. si era, tra l'altro, già proceduto, nella serata del 5 marzo, ad un fermo del P.M. e ad una perquisizione con esito positivo: vennero, difatti, rinvenute e sequestrate due maschere di gomma utilizzate per travisare il volto, un taglierino e l'autovettura rubata utilizzata per commettere la rapina. Il fermo successivamente fu convalidato e disposta la misura cautelare in carcere.

Gli investigatori, quindi, partendo dalla visione delle immagini del sistemi di video-sorveglianza e dalle testimonianze delle persone presenti al momento del fatto, grazie ad una laboriosa attività e ad uno spiccato intuito investigativo sono riusciti a risalire ai quattro malviventi. Raccolti pregnanti elementi probatori il PM titolare delle indagini, Dott.ssa Tedeschi, ha richiesto al GIP presso il Tribunale di Vercelli le misure cautelari personali.

Le perquisizioni eseguite contestualmente all'esecuzione delle misure hanno dato esito positivo in quanto sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni capi di abbigliamento utilizzati in occasione dell'episodio criminoso.

Si segnala altresì la collaborazione, nell'esecuzione delle misure, per i soggetti residenti nel torinese, del personale della Squadra mobile di Torino.


24/03/2016

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