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OPERAZIONE “HI TECH”

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Fermata dalla Polizia di Stato banda di ladri dell’Est: avevano rubato prodotti elettronici per mezzo milione di euro e detenevano arsenale da guerra Nella notte del 27 aprile, la Polizia di Stato di Vercelli ha assicurato alla giustizia gli autori del furto commesso il 6 ottobre scorso presso la Dimo di Vercelli, società che si occupa della commercializzazione e spedizione di articoli elettronici nei negozi ad insegna “EURONICS” presenti in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Liguria. Quella notte, infatti, i malviventi, eludendo i sistemi anti intrusione, penetravano nel magazzino, dal tetto, tramite delle aperture effettuate con l’uso di un flessibile. Successivamente, come in un film, utilizzando delle funi, si calavano in prossimità dell’area di stoccaggio dei telefoni cellulari e di altri prodotti di valore, riuscendo a sottrarsi ai perimetrali posti in corrispondenza delle porte, delle finestre e dei portoni sezionali, nonché ai vari sensori che proteggono i corridoi del magazzino. La terza sezione della Squadra Mobile iniziava immediatamente le indagini nel tentativo di trovare tracce utili. In particolare, dalla mole dei tabulati degli smartphone oggetto di furto, si risaliva ad alcuni utilizzatori. Da qui iniziava una complessa attività investigativa che consentiva di individuare i membri di una banda criminale dedita alla commissione di furti di ingente valore: elettrodomestici, scarpe, profumi, cosmetici, ricambi per auto, elettroutensili, materiale elettronico in generale. Nel contempo venivano anche individuati i mezzi utilizzati (furgoni ed autovetture) per commettere i furti e, in particolare, nel milanese, un capannone (la Leopoldina), base logistica della banda criminale, composto da moldavi e romeni. L’attività investigativa, supportata anche da presidi tecnologici, consentiva così di attribuire agli indagati, oltre al furto commesso a Vercelli per un valore di 360mila euro, ulteriori furti commessi nel Nord Italia, ed in particolare: • un furto di batterie per auto ed altri oggetti per un valore di circa 30.000 euro, commesso nelle prime ore del giorno 8 novembre 2016 in Reggio Emilia; • un tentativo di furto commesso nuovamente presso la DIMO di Vercelli nella serata del 16 novembre 2016; • quattro furti commessi, nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2016, presso alcune ditte di Parma, nel corso dei quali sono stati asportati elettroutensili per svariate migliaia di euro. • un tentativo di furto presso l’UNIEURO di Tavagnacco (UD), commesso il 3 marzo 2017; • un furto di elettrodomestici, per un valore di circa 40.000,00 euro, presso la ditta DISEL srl (negozio di elettrodomestici), di Povoletto (UD), commesso nella notte del 6 marzo 2017. Giova precisare che taluni degli indagati, agli inizi del mese di dicembre, si allontanavano dall’Italia per rientrare nel proprio paese d’origine, motivo per cui l’attività del gruppo criminale veniva sospesa, ma non l’attività di monitoraggio da parte degli investigatori. Per riprendere, appunto, nel mese di marzo quando facevano rientro nel territorio italiano, per continuare nelle loro malefatte. Sono, inoltre, in corso ulteriori accertamenti su numerosi altri furti commessi, sempre Nord Italia, nel mese di marzo e aprile. L’ammontare dei furti accertati, fino a questo momento, è oltre i 500 mila euro. Visti gli elementi probatori raccolti, il Pubblico Ministero titolare delle indagini, richiedeva al Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Vercelli le misure cautelari personali, che venivano concesse ed eseguite nella giornata del 27 aprile. In particolare: - misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di: • C.R., classe 85, nato in Moldavia, residente in Abbiategrasso (MI), con precedenti per reati contro il patrimonio; • C.O., classe 83, nato in Moldavia, residente in Abbiategrasso (MI); attualmente lo stesso è irreperibile e dovrebbe trovarsi in Moldavia; • Z.A., classe 76, nato in Moldavia, residente in Garbagnate milanese (MI), con precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio; • B.M., classe 88, nato in Moldavia, residente in Corsico (MI), con precedenti per reati contro il patrimonio. - misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, con obbligo di permanenza domiciliare dalle ore 22 alle ore 6, nei confronti di: • D.N., classe 82, nato in Moldavia, residente in Chiari (BS); • O.D., classe 72 nato in Romania, residente in Pantigliate (MI). Nel contempo si è proceduto ad eseguire perquisizioni delegate anche nei confronti di quattro soggetti allo stato attuale solo indagati. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire numerosi oggetti provento dei furti per un valore approssimativo di centomila euro; inoltre sono stati sequestrati cinque furgoni utilizzati per le azioni criminose, tutti risultati rubati, quattro dei quali dotati di targhe clonate. Giova segnalare come presso l’abitazione del soggetto più pericoloso, Z.A., uno degli arrestati, il personale operante ha rinvenuto e sequestrato un vero e proprio arsenale da guerra, custodito in un doppio fondo ricavato nell’armadio, con un sofisticato congegno di apertura; undici coltelli a serramanico, un mab (moschetto automatico beretta) cal.9 mm modificato nel calcio, abbinato ad un serbatoio rifornito di venti cartucce da 9 mm; un fucile mitragliatore Colt M16, calibro 223, con matricola abrasa sulla canna e sul castello, corredato da serbatoio rifornito con nove cartucce calibro 223; una pistola semi automatica in calibro 9 x 21, con matricola abrasa, rifornita da un serbatoio contenente sedici cartucce di cui alcune camiciate; una pistola semi automatica con matricola abrasa corredata da un serbatoio rifornito con sette cartucce. Per tali motivi lo stesso è stato arrestato anche in flagranza di reato per i reati ex art 2 legge n.895/67 e art. 3 legge 110/75, ossia alterazione di armi e detenzione di armi e munizionamento da guerra. Per l’esecuzione delle misure, oltre ad altro personale della Questura di Vercelli, ha collaborato, la Squadra di polizia giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Vercelli personale della Squadra Mobile di Torino e Milano, e del Commissariato di Rho Pero.

04/05/2017

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