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Operazione Freemont

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Il 22 novembre la Polizia di Stato – nello specifico la Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia stradale di Vercelli, coadiuvata dalla Squadra di P.G. del Compartimento Polizia Stradale di Torino - ha dato esecuzione a due ordinanze applicative delle misure cautelari della custodia cautelare in carcere e dell’obbligo della presentazione alla P.G. - emesse dal G.I.P. Dr.ssa Adriana Cosenza del Tribunale di Torino - nell’ambito dell’attività di Polizia Giudiziaria denominata “OPERAZIONE FREEMONT”. L’indagine, che ha portato all’emissione dei citati provvedimenti restrittivi, è stata avviata d’iniziativa nel mese di settembre 2015 a seguito del monitoraggio di alcuni annunci internet relativi alla vendita di veicoli fortemente incidentati. Tra tali veicoli veniva individuata un’autovettura Fiat Freemont, completamente distrutta in un sinistro stradale, che veniva acquistata da un soggetto pregiudicato, gravitante in provincia di Torino. L’attività investigativa permetteva di appurare che, detto soggetto, dopo aver acquistato l’autovettura, con un’ingegnosa truffa, riusciva ad ottenere gratuitamente, simulando un sinistro stradale, il trasporto dell’auto con un carroattrezzi, un soggiorno di 2 giorni in un hotel di Venezia ed un’auto di cortesia. Successivamente, sempre utilizzando detta autovettura, l’acquirente la cedeva ancora danneggiata ad un suo conoscente che, a sua volta, dopo aver stipulato un contratto di assicurazione on-line, simulava un incidente stradale apparentemente accaduto proprio con il primo truffatore, che da poco gliela aveva venduta. Dopo il pagamento del risarcimento danni ammontante a circa 1.500 €, i due, d’accordo tra loro, presentavano una denuncia di furto della stessa autovettura. Tale vicenda, coperta da assicurazione con la citata compagnia, comportava l’ottenimento di un ulteriore risarcimento di € 15.000. Tali risultanze, congiunte all’acquisizione della querela da parte della compagnia di assicurazione truffata, hanno portato alla scoperta di altri numerosi sinistri stradali in cui, il pregiudicato torinese è rimasto coinvolto nell’arco della sua carriera assicurativa, dal furto di imbarcazioni noleggiate, alla presunta morte di un familiare inesistente, nonché al furto addirittura di un aereo ultraleggero. Veniva appurato che, solo nell’anno 2015, lo stesso aveva incassato consistenti importi per risarcimento danni, quasi tutti ottenuti con la formula dell’indennizzo diretto, mediante la compilazione di un modello CAI, in cui, la controparte, si era assunta, sempre, la piena responsabilità dell’accaduto. Anche nei casi di risarcimento per furto del veicolo, l’iter compiuto dal truffatore era stato pressappoco il medesimo: ossia, l’acquisto di un’auto più o meno recente fortemente danneggiata, la stipula di un contratto di assicurazione (RCauto e furto) con una compagnia assicurativa on-line, la presentazione, di una denuncia di smarrimento delle chiavi di avvio e, dopo circa 2/3 giorni, la presentazione della denuncia di furto dell’auto. Non sono mancati, inoltre, truffaldini risarcimenti per eventi naturali o vandalici, riguardanti veicoli che lo stesso aveva acquistato già danneggiati o comunque già riportanti sulla carrozzeria i danni denunciati come accaduti accidentalmente. Tutta l’attività fraudolenta è stata organizzata e diretta dal pregiudicato torinese in combutta con falsi testimoni e con sua moglie. Quest’ultima, originaria di Cartagena, in Colombia, in alcuni sinistri stradali è risultata essere parte danneggiata, con lesioni fisiche mai riportate ed in altri, invece, testimone di sinistri stradali mai accaduti. L’indagine ha permesso di identificare e deferire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino 8 soggetti che, a vario titolo, hanno organizzato e collaborato nella simulazione degli incidenti stradali, furti di veicoli e danneggiamenti vari che, considerata la mole di elementi probatori raccolti, nonché il rilevante danno economico cagionato alle compagnie di assicurazione, hanno portato all’applicazione dei citati provvedimenti cautelari a carico dell’ideatore e beneficiario delle truffe, D.M. classe 1968 nato e residente a Torino e della moglie S.N.K. classe 1978 nata in Colombia. Inoltre sono state sottoposte a sequestro anche due autovetture, utilizzate in ben 25 casi di incidente stradale e danneggiamento. I reati contestati sono stati l’art. 642 C.P. - fraudolento danneggiamento di beni assicurati e l’art. 367 C.P. - simulazione di reato.

24/11/2016

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