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Operazione "TALASSA" nel porto di Trieste

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Polmare

Condotta dall’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Trieste, affiancato dai militari impegnati nel progetto “Strade Sicure”

La settimana scorsa, nel porto di Trieste si è svolta l’operazione “Talassa”, coordinata dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno e dalla  IV^ Zona di Polizia di Frontiera di Udine, finalizzata al contrasto dell’immigrazione illegale, al falso documentale nonché ai traffici transfrontalieri; si evidenzia che nella medesima settimana analoga attività  si è svolta nei principali porti italiani con le medesime finalità.

L’operazione è stata condotta dall’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Trieste, affiancato dai militari impegnati nel progetto “Strade Sicure” in atto in ambito portuale già dal 2015, con la partecipazione  della Guardia di Finanza, del 2° Gruppo di Molo F.lli Bandiera, dell’Agenzia delle Dogane del P.F.N., della Sezione della Polizia Stradale e  della Capitaneria di Porto , ciascuno per quanto di specifica competenza, in attuazione della Gestione Integrata delle Frontiere (IBM), uno dei principi cardine del Codice di  Frontiera Schengen; infatti    nelle giornate  del  12 e 13 febbraio, a supporto per l’operazione “Talassa” nel porto di Trieste, l’Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera -FRONTEX- ha inviato un esperto di falso documentale, in occasione  degli arrivi dei Traghetti RO/RO dalla Turchia e RO/PAX dalla Albania, paesi dagli indicatori di alto rischio di immigrazione illegale e/o  falso documentale.              

          Il dispositivo di sicurezza ha interessato, nell’arco delle 24 ore, tutti i terminali portuali destinati al traffico marittimo, che come noto sono operativi continuativamente tutti i giorni la settimana,  ma in particolare come già detto le M/N provenienti dall’aera Extra Schengen, nonché le aree demaniali adiacenti allo scalo portuale.

All’esito dell’attività,  in occasione dell’arrivo e/o partenza di nr. 51 navi, i controlli di Polizia di frontiera hanno interessato nr. 1657 persone nonchè nr. 337 veicoli (trailer, semirimorchi o completi), prevalentemente  provenienti dalla Turchia.

Sono stati rintracciai   nr. 6 stranieri irregolari ( tutti maggiorenni e di sesso maschile), dei quali solo due provenienti  via  mare dalla Turchia mentre  gli altri già in T.N. provenienti da altri Stati della comunità europea o nell’intento di uscire dall’Italia, nr. 1 cittadino turco è stato respinto, perché privo di idonee garanzie, nr.7 sono stati gli  stranieri deferiti alla locale Autorità Giudiziaria per reati connessi all’immigrazione illegale ed al falso documentale, sono stati sequestrati nr. 1 semirimorchio e materiale di vario genere, e sono state elevate nr. 3 contravvenzioni (nr. 2 al CdS e nr. 1 al vettore marittimo per il trasporto degli stranieri irregolari).    

Risultato di rilievo si è evidenziato  nella giornata del 15 Febbraio ,  durante un controllo adiacente il Varco 4 del P.F.N., effettuato da personale dello scrivente Ufficio di Frontiera e della Polizia Stradale, di un’autovettura con targa slovena, con alla guida  uno  straniero, poi identificato  di nazionalità kosovara , seppur cittadino croato, e dei tre occupanti anch’essi di nazionalità kosovari,   ma privi di  documenti validi al’ingresso in T.N.

 Dopo una serie di riscontri e di accertamenti eseguiti dagli operatori di Polizia, anche sulla patente di guida poi risultata falsa, l’autista  di anni 36,  le cui iniziali sono S.L., è stato tratto in arresto per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina  ex art. 12 , commi 1 e 3, del D.Lvo 286/1998 e all’uso dell’atto falso ex art. 483 cp; l’autovettura , il  telefonino, il documento e le  somme di denaro sono state poste sotto sequestro, mentre i tre stranieri kosovari trasportati,  deferiti all’AG per il reato di ingresso illegale nel Territorio Nazionale, hanno presentato istanza di protezione internazionale; i tre giovani kosovari hanno riferito di essere partiti dal loro Paese volendo raggiungere appunto l’Italia.


24/02/2018

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