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Fermati due scafisti in occasione dell’ultimo sbarco

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Sbarco

In occasione dell’ultimo sbarco, personale della sezione criminalità straniera della Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con Militari della Guardia di Finanza di Trapani, ha posto in stato di fermo F.M.S. nato in Egitto il 26/4/1971 e A.A.M., nato in Somalia il 02/05/1998.

Gli stessi risultano indagati, in concorso con altri soggetti allo stato ancora ignoti, per il reato di cui all’art. 12 co. 3 e 3bis, lettere a) e b) del D.lgs 286/98, ossia favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina.

In data 18 Maggio u.s. la Nave di Medici Senza Frontiere DIGNITY I approdava al Molo Ronciglio del Porto di Trapani, trasbordando 435 migranti di varia nazionalità, ed in particolare di nazionalità ivoriana, somala, maliana, gambiana, senegalese, eritrea, sudanese, egiziana, liberiana e della Guinea, soccorsi il precedente 16 Maggio in tre distinti eventi S.A.R. allorquando viaggiavano rispettivamente a bordo di due gommoni ed un natante in legno.

I migranti, giunti al porto di Trapani, venivano prima sottoposti a visite mediche e successivamente trasferiti presso l’HOT SPOT di Milo per le dovute procedure d’identificazione. Qui, sin da subito, il personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza svolgeva un’attività info-investigativa volta ad acquisire informazioni utili all’individuazione di possibili favoreggiatori all’immigrazione clandestina.

Con particolare riferimento al secondo evento S.A.R. si procedeva all’escussione di moltissimi testimoni che riferivano di essere partiti dalla costa libica, dopo aver  pagato, per lo stesso viaggio, centinaia di Dinari cadauno ad intermediari dell’organizzazione libica.

In particolare, gli stessi migranti davano versioni univoche riguardo le fasi del viaggio, fornendo descrizioni in sostanza sovrapponibili di coloro che avevano condotto l’imbarcazione in legno.

Nel merito, s’individuava un cittadino egiziano, successivamente identificato per F.M.S., come colui che aveva condotto l’imbarcazione dalle coste libiche fino al momento del soccorso; ed un cittadino somalo, successivamente identificato per A.A.M., come colui che collaborava l’egiziano, con il ruolo particolare di motorista ed assistente di rotta.

Al termine di una laboriosa e complessa attività d’indagine, sostenuta dalla paziente collaborazione di alcuni mediatori culturali in servizio presso l’ufficio Immigrazione di Trapani, si riusciva a ricostruire quanto accaduto, sequestrando, inoltre, ad uno dei due scafisti, la somma di 1000$ Americani che, come ricostruito, alcuni faccendieri libici avevano loro consegnato per il servizio prestato.

Sulla scorta di quanto sopra rappresentato, F.M.S. e A.A.M. venivano posti in stato di fermo, sussistendo un imminente pericolo di fuga, ed al termine delle formalità di rito, associati presso la casa circondariale di Trapani a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.


24/05/2016

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