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Grazie all’intervento della Polizia di Stato recupera denaro sottratto in frode con la tecnica del phishing

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postale siena

Dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, alcuni consigli utili per evitare di cadere vittime di falsi messaggi telefonici ed e-mail truffa

Era convinto di aver rinnovato l’abbonamento di WhatsApp, invece è rimasto vittima di una frode informatica.

Soltanto l’attività investigativa avviata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha permesso ad un giovane della provincia di Siena, di recuperare circa 800 euro che gli erano stati sottratti fraudolentemente, e poi utilizzati per fare un acquisto su un noto sito di e-commerce.

Questa la ricostruzione del personale della Specialità:

è sera quando il giovane riceve un messaggio sul proprio telefonino, il suo abbonamento WhatsApp sarebbe scaduto proprio quel giorno e per il rinnovo sarebbe stato sufficiente accedere al sito tramite un link.

Con un semplice click, e seguendo le facili istruzioni indicate nella procedura, apparentemente l’abbonamento sembrava rinnovato.

La mattina seguente, infatti, al giovane arriva un altro messaggio: ma questa volta dal sistema di alert della sua banca, che lo informa che la sua carta di credito è stata utilizzata durante la notte, per fare un acquisto in rete.

Solo in quel momento il giovane comprende di essere stato raggirato e si rivolge alla Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Siena.

Grazie all’immediata collaborazione con l’Ufficio antifrode del sito, gli operatori della Specialità hanno immediatamente bloccato la spedizione della merce che era stata acquistata in frode, consentendo al senese di ricevere il rimborso di quanto incautamente perso.

Sono tuttora in corso le indagini per rintracciare il destinatario del pacco, possibile autore dell’attività illecita.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni invita a prestare la massima attenzione ai messaggi telefonici o alle mail provenienti da ipotetici istituti di credito, aziende di distribuzione di servizi e servizi di messaggistica, che inducono a cliccare su link o ad aprire documenti allegati, in tal modo reindirizzandoli probabilmente verso siti cloni, costruiti ad arte per mettere in atto le proprie attività criminose, progettate per rubare dati sensibili, come i codici di accesso ai conti correnti bancari.

 

Siena, 1 giugno 2016


01/06/2016

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