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Come combattere il racket e l'usura

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antiracket

Il racket e l'usura sono attività criminali volte ad ottenere il pagamento periodico di una certa somma di denaro in cambio della "protezione" e nel prestarne a chi si trova in situazione di estremo bisogno pretendendo interessi altissimi.

Denunciare l'usura conviene Chi, svolgendo un'attività economica, è caduto nelle mani dell'usuraio può liberarsene in un solo modo: denunciandolo il più presto possibile. Così facendo potrà ottenere dallo stato, attraverso il fondo di solidarietà per le vittime dell'usura, un mutuo senza interessi da restituire entro cinque anni. La legge prevede che l'importo del mutuo sia commisurato agli interessi usurari pagati; lo stesso importo può però essere aumentato quando, per le caratteristiche del prestito usurario, le sue modalità di riscossione o la sua riferibilità a organizzazioni criminali, siano derivati alla vittima di usura ulteriori rilevanti danni per perdite o mancati guadagni. La somma erogata non è un premio per aver denunciato, né un semplice risarcimento: è, per la vittima dell'usura, una concreta possibilità di rimettere in piedi e sul mercato l'azienda o l'attività commerciale, artigiana e professionale. Infatti, l'importo che si può ottenere dev'essere non solo compatibile con la situazione debitoria del richiedente ma, soprattutto, utile al suo reinserimento nell'economia legale. La domanda per l'accesso al fondo va presentata alla Prefettura di Siena entro e non oltre 180 giorni dalla data della denuncia dell'usuraio o dalla data in cui la persona offesa ha notizia dell'inizio delle indagini . Che cosa è il racket Il racket, o "pizzo", è un'attività criminale generalmente volta ad ottenere da un operatore economico il pagamento periodico di una certa somma in cambio dell'offerta di "protezione" da una serie di intimidazioni che, in realtà, è lo stesso proponente a mettere in atto. Da dieci anni il numero di denunce per estorsione in Italia è in aumento. Cresce, dunque, il numero di persone che, invece di subire i ricatti del racket, scelgono di opporsi. Il principio di risarcire tutti coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso o di collaborare con le istituzioni per combattere il racket, o di smettere di pagare il "pizzo" è stato attuato mediante l'istituzione del fondo di solidarietà per le vittime del racket grazie al quale chi abbia subito, per essersi opposto agli estorsori, danni alla persona alla propria impresa può ricevere, a titolo di risarcimento, un'elargizione che gli consenta di riprendere l'attività. Il fondo di solidarietà offre agli operatori economici, ai commercianti, agli artigiani, ai liberi professionisti che hanno denunciato gli estorsori, l'occasione di reinserirsi nell'economia legale: un mutuo senza interessi da restituire in cinque anni, il cui importo è commisurato agli interessi estorsivi effettivamente pagati, e, in casi di particolare gravità, può tenere conto anche di ulteriori danni subiti. La domanda per ottenere il contributo va presentata alla Prefettura di Siena , entro 120 giorni dalla data della denuncia o dalla data in cui l'interessato viene a sapere, in base ad indagini preliminari in corso, che l'evento lesivo da lui subito può derivare da finalità di estorsione. In caso di intimidazione ambientale, la domanda va presentata entro un anno dalla data in cui o sono cominciate le richieste di estorsione, o l'interessato è stato per la prima volta oggetto di violenza o minaccia. Questi termini sono sospesi qualora il pubblico ministero, sussistendo un pericolo di ritorsione, decida di garantire la riservatezza di chi dichiara di essere vittima del racket. Per ulteriori approfondimenti sul racket e usura
19/12/2007
(modificato il 01/10/2008)

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