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Squadra Mobile: Operazione “Avalanche”, 13 arresti nella Piana del Sele

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Volante della Polizia a Salerno

Sgominato un sodalizio criminale che taglieggiava imprenditori e commercianti del settore agricolo

Nella mattinata odierna, personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'Ufficio Gip presso il Tribunale di Salerno - su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno - Direzione Distrettuale Antimafia - a carico di 10 pregiudicati. Inoltre, la suddetta ordinanza è stata eseguita dalla Compagnia Carabinieri di Eboli, in un contesto di pianificata sinergia operativa, attesa l'azione di coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Salerno, a carico di altri 3 pregiudicati. Il provvedimento restrittivo a carico degli indagati è stato emesso perché, in numero superiore a tre persone ed avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, espressamente professando alle persone offese dei programmati delitti di essere in grado di ripristinare le strategie criminali del disciolto clan "Maiale", si associavano tra loro al fine di commettere una serie indeterminata di reati di diversa natura, contro la persona e il patrimonio, quali, in particolare, reati di furto, danneggiamento ed estorsione in danno di imprenditori agricoli della Piana del Sele, nonché, ancora, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi, acquisendo in modo diretto ed indiretto la gestione ed il controllo di attività economiche, nello specifico di esercizi e/o aziende per lo svolgimento di attività commerciali nel settore agricolo. Nell'ordinanza in argomento sono state riportate le complesse risultanze investigative, acquisite nei confronti di un sodalizio criminale, che ha agito con metodi mafiosi, ostentando nei comportamenti degli affiliati, in maniera evidente e provocatoria, condotte intimidatorie idonee ad esercitare sulle vittime delle loro azioni delittuose, quali furti, danneggiamenti di mezzi agricoli di ingente valore, estorsioni, minacce aggravate dall'utilizzo di armi da fuoco, quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione che sono proprie di un'organizzazione di tipo mafioso, in tal modo ponendo le vittime in condizioni di soggezione ulteriore rispetto a quella nascente dalle crescenti difficoltà economiche, attese le grosse somme di danaro costrette a pagare per le estorsioni nonché i furti ovvero i danneggiamenti delle macchine agricole e degli impianti di irrigazioni dei campi e delle colture, senz'altro capaci di mettere in ginocchio l'economia agricola delle aziende taglieggiate, tutte attive nella Piana del Sele. In particolare, gli esiti investigativi, acquisiti sia attraverso servizi di intercettazioni telefoniche ed ambientali che mediante metodologie cosiddette "tradizionali", quali sopralluoghi, verifiche, osservazioni, perquisizioni, assunzioni di informazioni da parte dei soggetti taglieggiati, che, acquisita fiducia nell'operato investigativo degli uffici operativi, hanno cominciato a denunciare i gravissimi reati subiti, hanno consentito di raccogliere oggettivi, concreti ed univoci elementi di responsabilità a carico degli indagati in ordine ai fatti reati loro contestati, permettendo di arginare una incessante attività criminale ai danni di imprenditori e proprietari terrieri della Piana del Sele. Nel contesto delle investigazioni, oltre agli strumenti d'indagine sopra evidenziati, è risultato fondamentale l'apporto degli imprenditori agricoli (circa trenta imprenditori di aziende agricole attive nell'agro della Piana del Sele) vittime delle azioni criminali del sodalizio, i quali, prima fornendo agli investigatori informazioni confidenziali circa i gravissimi reati che erano costretti a subire (furti di macchine agricole restituite con la tecnica del cosiddetto " cavallo di ritorno " - sabotaggi degli impianti di irrigazione tanto da mandare in crisi intere piantagioni di prodotti ortofrutticoli), quindi, acquisita piena fiducia nell'operato degli investigatori, hanno formalizzato in dettagliate denunce i reati di cui rimanevano vittime, consentendo agli investigatori di oggetivare ulteriormente le fonti di prova a carico degli indagati in relazione ai reati contestati. Contestualmente all'esecuzione della suddetta ordinanza, sono stati eseguiti anche decreti di perquisizione personale e locale a carico degli indagati che hanno consentito agli Agenti di sequestrare sostanza stupefacente del tipo marjuana ed hashish, n. 3 fucili, n. 1 pistola e n. 1 revolver, n. 6 cartucce e n. 2 scatole di piombini.
29/06/2011
(modificato il 30/06/2011)

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