Nella giornata del 27 ottobre scorso è stato accompagnato al C.I.E. di Torino un cittadino Nigeriano di anni 47. Quest’ultimo si era presentato, nella medesima giornata, presso gli uffici della Questura per chiedere informazioni sulla procedura volta al rilascio del permesso di soggiorno. Dagli accertamenti esperiti emergeva però che il cittadino straniero era destinatario di un provvedimento di rifiuto del rilascio del titolo di soggiorno emesso dal Questore di Treviso nel 2009, nonché condannato per reati riguardanti lo spaccio di sostanze stupefacenti; pertanto, stante la posizione di irregolarità sul territorio nazionale, veniva emesso un provvedimento di espulsione con contestuale accompagnamento al citato Centro di identificazione ai fini del rimpatrio.
Nella medesima giornata, è stato rintracciato un giovane cittadino marocchino, il quale aveva di recente inoltrato istanza di rinnovo di permesso di soggiorno. Dagli approfonditi accertamenti effettuati dal personale diretto dal Commissario Capo Varrasso Pierpaolo, emergeva che lo stesso, con altro nome, era stato colpito da provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Prato del 2015 e contestuale Ordine Questorile a lasciare l’Italia.Inoltre, l’analisi del passaporto dello straniero permetteva di stabilire che lo stesso aveva lasciato il territorio nazionale per fare rientro per un breve periodo nel paese di origine. Il soggetto aveva quindi fatto illegalmente rientro in Italia malgrado il provvedimento di espulsione ne impedisse il reingresso per cinque anni. Il giovane veniva perciò arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il 26 ottobre ed il 02 novembre, l'Ufficio Immigrazione ha notificato due provvedimenti di espulsione nei confronti di due cittadini marocchini rispettivamente di anni 23 e 29. I predetti sono risultati destinatari di provvedimento espulsivo e contestuale ordine a lasciare il territorio nazionale emesso per il primo dal Questore di Bologna, e dal Questore di Cagliari per il secondo. Gli stranieri sono stati rintracciati in questo capoluogo dal personale dell’ufficio “Volanti” della Questura.