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SIMULANO LO STATO DI ABBANDONO: PADRE E FIGLIO DENUNCIATI

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SIMULANO LO STATO DI ABBANDONO: PADRE E FIGLIO DENUNCIATI

La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà H.F.  37enne e il figlio 15enne H.D., entrambi cittadini albanesi, per il reato di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione.

          Il 5 settembre 2017 presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Faenza si presenta il minore H.D. dichiarandosi privo di documenti di identificazione, permesso di soggiorno e di referenti parentali in Italia e assolutamente senza mezzi di sostentamento.

Nella circostanza gli agenti dell’’Ufficio Immigrazione del Commissariato Faentino, con l’ausilio di un interprete, apprendevano che il ragazzo era giunto in Italia nelle prime ore di quello stesso giorno utilizzando una corriera partita dall’Albania.

Successivamente, il minorenne clandestino, dopo il fotosegnalamento finalizzato a documentare la sua identificazione è stato affidato ai Servizi Sociali del Comune di Faenza per essere collocato presso una struttura protetta.

Nei giorni seguenti, nel corso dei necessari accertamenti nei confronti del minorenne, gli investigatori del Commissariato apprendevano che lo stesso già il 2 settembre u.s. era stato indentificato, mediante passaporto biometrico, alla frontiera marittima di Bari all’atto del suo ingresso sul territorio nazionale.

Le indagini relative alla lista dei passeggeri sbarcati in Italia quel giorno permettevano ai poliziotti faentini di accertare che sul traghetto Durazzo-Bari, giunto in Italia il 2 settembre 2017, vi era anche il padre del ragazzo H.F., di anni 37, anch’egli identificato attraverso passaporto biometrico.

Lo stesso genitore, due giorni dopo avere indirizzato il figlio a chiedere assistenza al Commissariato di Faenza, abbandonava il minore in Italia e ripartiva alla volta dell’Albania imbarcandosi all’aeroporto di Bologna.

Sulla scorta di quanto accertato l’Ufficio Immigrazione del Commissariato di Faenza ha denunciato, a piede libero, alla Procura della Repubblica di Ravenna ed a quella presso il Tribunale per i minorenni di Bologna padre e figlio per il reato di truffa aggravata ai danni del Comune di Faenza.

I Servizi Sociali del comune faentino, infatti, erogano, alla struttura protetta dove il minore è collocato, la somma di euro 85 giornaliera; il ragazzo, pur non percependo tale erogazione di danaro pubblico, fruisce di vitto e alloggio, viene indirizzato verso un corso di formazione professionale, può essere iscritto ad un istituto scolastico e, infine, ottenere la sua regolarizzazione del soggiorno in Italia.

 

Ravenna, 21 ottobre 2017


23/10/2017

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