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Arrestati dalla Polizia di Stato gli incendiari del comune di Comiso

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volante

Incendio Comume di Comiso

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Comiso – su mandato della Procura della Repubblica di Ragusa, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico dei pluripregiudicati comisani, R.C. (sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza) e S.M.M., perché in concorso tra loro, il 24 dicembre 2015, hanno appiccato l’incendio agli uffici del Comune di Comiso di Via Flaccavento, causando gravi danni e pericolo per l’incolumità pubblica.

Era la vigilia di Natale del 2015, quando alle 5 del mattino, ignoti hanno dato fuoco all’ufficio notifiche cartelle esattoriali.

In un primo momento si è pensato ad un corto circuito, ma i Vigili del Fuoco intervenuti sul posto non hanno escluso la matrice dolosa, le indagini condotte dal Commissariato di PS, unitamente a personale della Squadra Mobile e della DIGOS, hanno da subito vagliato tutte le possibilità, da quella Politica a quella personale legata a problematiche lavorative tra colleghi.

Dall’escussione dei testimoni, tra cui anche il primo cittadino di Comiso, venivano escluse le diverse ipotesi formulate, ed il movente appariva sempre più oscuro.

Da un attento esame delle immagini di video sorveglianza, personale del Commissariato e della Squadra Mobile riusciva ad individuare oltre al viso di uno degli incendiari, anche il complice a bordo dell’auto utilizzata per raggiungere il Comune.

La macchina utilizzata, e condotta da S. era di proprietà della moglie del complice che era privo di patente perché persona sottoposta alla sorveglianza speciale.

Un altro dato importante è emerso dal traffico telefonico dei due indagati, difatti proprio quella notte ed in corrispondenza dell’orario in cui è stato appiccato l’incendio, i due si sono sentiti telefonicamente e i loro telefoni si trovavano proprio nella zona del delitto, a differenza di quanto da loro dichiarato quando convocati presso la Squadra Mobile e subito dopo essere stati sottoposti ad una accurata perquisizione.

Le immagini degli impianti di video sorveglianza e tutte le altre tecniche investigative hanno permesso di ricostruire come segue le diverse fasi dell’incendio; S. guidava la macchina, R. parzialmente travisato scendeva con un bidone in mano, entrava al Comune, sfondava alcune porte e cospargeva la benzina sui documenti per poi dare fuoco e fuggire.

Aver dedicato del tempo proprio per cospargere bene di liquido infiammabile all’interno dell’ufficio notifiche ha fatto sospettare gli investigatori della Polizia di Stato che lì poteva essere trovato il movente.

Dal certosino controllo, degli investigatori, tra le diverse notifiche effettuate, veniva individuata una cartella esattoriale a carico di un familiare dei due indagati per oltre 8.000 euro, pertanto è da ritenere che per cercare (erroneamente) di eliminare questo debito con lo Stato Italiano, i due hanno appiccato l’incendio. Inoltre è d’obbligo sottolineare che la cartella esattoriale era stata emessa perché il trasgressore aveva firmato assegni a vuoto per migliaia di euro a danno dei creditori.

Coordinato dalla Procura della Repubblica di Ragusa questi hanno emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due indagati, che nella giornata di ieri gli uomini della Polizia di Stato dopo averli individuati hanno bloccato e una volta portati in Questura, sono stati tradotti presso il carcere di Ragusa

 


19/09/2016

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