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Truffa delle ragazze bellissime che chiedono l’amicizia su Facebook. I consigli della Polizia per non rimanere coinvolti

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Truffa internet

La Questura di Prato ha recentemente registrato un incremento delle denunce – tentate o consumate -  per truffe o estorsioni  poste in essere on line tramite il profilo del social network Facebook

 

Capita spesso agli utenti del web di ricevere richieste di contatto su Facebook da donne in bikini o uomini belli. Prima di iniziare a chattarci è bene stare molto attenti, perché si tratta (quasi sempre) di truffe che sfociano in ricatti sessuali.

 

Di seguito si forniscono alcuni consigli per evitare di cadere in questi tranelli.

 

Identikit dell’adescatrice o adescatore sessuale.

 

È infatti molto facile che giovani e avvenenti individui ti abbiamo chiesto l’amicizia per popolare di “amici” il proprio profilo e arrivare piano piano a delle “vittime” a te collegate.

Oppure cercano proprio te, ma per intavolare una chat notturna nella quale prima o poi ti chiederanno di spogliarti per rubarti le foto e chiederti del denaro per non divulgarle alla tua lista di amici, professori, compagni di classe e colleghi dell’ufficio.

 

Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di profili fake, costruiti a partire da fotobook di utenti veri, dal portfolio di attrici in erba, dalle foto di una sfilata o da una festa di compleanno.

 

Sono “esche sessuali”, costruite ad arte da organizzazioni criminali, spesso basate in paesi africani o nei Balcani, che lucrano sull’ingenuità di chi vuole fare nuove amicizie, trovare l’anima gemella o fare (video)sesso virtuale con gli sconosciuti, al riparto da occhi indiscreti, magari dopo aver messo i figli a dormire.

 

Questi profili fasulli sono spesso governati da “bot” (chatbot) in grado di intavolare una banale discussione in chat, ma che falliscono nel rispondere a domande complesse e in genere si esprimono per mononsillabi e frasi fatte.

 

C’è chi ci casca, molti ci cascano, e diventa anche una questione di responsabilità verso il proprio network di amici evitare questi profili fake non confermando la richiesta di amicizia.

 

É infatti molto probabile che se i tuoi amici ti vedono nel network dell’esca sessuale, siano più propensi a concedergli l’amicizia.

 

Dalla chat al ricatto il passo è breve

 

Queste esche, anche quando non riescono a farti spogliare nella chat per usare le tue foto nude come ricatto, possono sempre operare dei fotomontaggi con te vestito, o vestita, e minacciare la loro divulgazione. Fotomontaggi di bassa qualità ma che possono raggiungere lo scopo se riescono a spaventare il malcapitato, paventandone l’utilizzo negli ambienti a lui cari.

 

Se non si paga il riscatto richiesto, via money transfer o talvolta in Bitcoin, il passo successivo dei malviventi è quello di pubblicare il tuo fotomontaggio nudo, magari intento in un atto sessuale, sotto i post dei propri amici. Se anche lì si fa resistenza, creano un videomontaggio e lo pubblicano al volo su Youtube e arrivano finanche a pubblicare la chat e le foto su un sito col tuo nome acquistato prima del tentativo di truffa.

 

I casi sono purtroppo molti e documentati, grazie alle denunce delle persone che hanno preferito dare spiegazioni a fidanzati/e e familiari pur di non farsi ricattare, denunciando il fatto alla Polizia. Altri però hanno ceduto e pagato, senza ottenere alcuna garanzia sulla distruzione delle immagini, che dopo alcuni intervalli di tempo vengono sistematicamente riproposte. .

 

Trovare i responsabili non è facile neanche per le Autorità.

 

Chi è caduto nella trappola può denunciare alle autorità competenti senza timore di fare una brutta figura, denunciare è utile anche per consentire la repressione di questi gravi reati e tutelarsi per il futuro.

 


26/06/2018

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