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Operazione della Polizia di Stato "Rimmel"

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Operazione di polizia Rimmel

Personale della Polizia di Stato, a seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Potenza, ha dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di 9 misure cautelari personali disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale. Due fratelli, rispettivamente di 39 e 31 anni, della provincia di Potenza, sono stati tradotti in carcere; la loro madre ed altre quattro persone sono agli arresti domiciliari mentre ad altri due indagati sono state notificate le misure del divieto di dimora nei comuni di Melfi e Rionero in Vulture, nonché l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'ordinanza cautelare rappresenta l'epilogo di una complessa attività d'indagine portata a termine dalla Squadra Mobile di Potenza e dal Commissariato di Melfi, che ha consentito di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità a carico degli indagati, in relazione ai reati di intestazione fittizia di beni e false fatturazioni per operazioni inesistenti. I principali indagati, sui quali si sono concentrate le attenzioni degli investigatori, sono i due fratelli, soci occulti e gestori di fatto di  attività commerciali di rivendita di auto e moto,  già arrestati ed imputati per traffico di stupefacenti ed associazione a delinquere nell'ambito del procedimento penale denominato "Oscar”, che attualmente pende, in fase dibattimentale innanzi al Tribunale di Potenza. La loro attività criminosa poteva contare sulla complicità di prestanomi e anche di una dipendente di un istituto bancario della provincia di Potenza che eseguiva materialmente e dolosamente bonifici, prelievi, giroconti ed altre operazioni bancarie a favore dei due uomini. Durante l’attività investigativa è emersa anche la pericolosità sociale dei due fratelli arrestati che non hanno esitato a rivolgere gravi minacce, anche di morte, nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate per costringerlo ad agevolare le procedure di immatricolazione di varie autovetture importate dall’estero, nonostante le gravi irregolarità amministrative riscontrate. Nel corso dell’operazione odierna, è stata data, contestualmente, esecuzione al sequestro preventivo di quattro attività commerciali di rivendita di auto e moto e dell'intero compendio aziendale riferibile alle medesime società nonché al sequestro per equivalente dei beni nella disponibilità dei fratelli arrestati e di uno degli altri indagati odierni, fino alla concorrenza del valore di oltre 200mila euro.


04/12/2018

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