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Il Questore di Pordenone chiude per 90 giorni il “Papillon Restaurant & Music e Papillon on the Beach” di Roveredo in Piano (PN).

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Art. 100 TULPS

Il Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio ha disposto la sospensione per 90 giorni dell’attività dell’esercizio pubblico “Papillon Restaurant & Music e Papillon on the Beach”, di Roveredo in Piano (PN) sito in via XX Settembre, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).

Nella mattinata odierna, personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, unitamente ad equipaggi della “Squadra Volante” ha dato esecuzione al suindicato provvedimento amministrativo.
Il provvedimento cautelare di sospensione, sussistendone i presupposti normativi è stato adottato in via di urgenza, in seguito al grave episodio verificatosi nella nottata dello scorso 18 maggio.
In particolare alle ore 04.30 un avventore mentre si trovava “nella zona fumatori” collocata nella parte posteriore esterna del locale, normalmente adibita ad area  giardino e parcheggio, veniva selvaggiamente aggredito da quattro persone, per il solo fatto di aver cercato di dirimere un diverbio nato tra una sua amica ed un’altra ragazza presente nella sala da ballo.

Durante  l’aggressione che è durata circa un minuto,  nessuno né tra i presenti, né tra gli addetti alla security del locale, è intervenuto,  nonostante la stessa sia avvenuta in modo eclatante davanti a decine di persone.
Il malcapitato, a seguito della violenta aggressione, si è recato presso il Pronto Soccorso del locale nosocomio ove gli è stata riscontrata “l’infrazione della quinta costa di sinistra, ematoma orbitario sinistro, escoriazione corneale destra” con una prognosi di giorni 20.

Nel corso dei successivi accertamenti è emerso che la vittima, al momento del pestaggio  era  in uno stato di ebbrezza alcolica a causa delle numerose bevande superalcoliche che gli erano state somministrate al bar della discoteca, nonostante fosse chiaramente evidente il suo stato di alterazione, tanto che guadagnata l’uscita del locale, si procurava una grossa pietra con la quale rientrava nella discoteca con l’intenzione di scagliarla contro i suoi aggressori, per poi desistere dall’intento.
In particolare, dall’attività istruttoria del personale della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Pordenone è emerso come al susseguirsi delle violente fasi degli episodi appena descritti, assisteva anche personale addetto alla sicurezza del locale in argomento il quale non solo non interveniva, né tanto meno allertava le forze dell’ordine, ma invitava le persone, a vario titolo coinvolte nella “scazzottata” a prendere una strada diversa in modo tale da evitare le stesse, nel caso fossero sopraggiunte.

Gli approfondimenti amministrativi consentivano, altresì, di accertare una regolare sistematicità di episodi, quali liti ed aggressioni che quasi ogni fine settimana hanno come teatro il locale in argomento, con avventori che alticci e talvolta per futili motivi vengono alle mani.

Riscontrate ancora, per l’ennesima volta, situazioni anche di irregolarità tali da concretizzare serie situazioni di pregiudizio per la salvaguardia fisica delle persone frequentatori il locale in argomento.
Infatti, anche nella nottata appena trascorsa gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della  Questura di Pordenone hanno effettuato un controllo alle ore 01.00 all’interno del “Papillon Restaurant & Music”, riscontrando come decine di persone stessero ballando in due distinte sale con DJ in consolle, trasformando di fatto il ristorante in una discoteca, cambiando la  destinazione d’uso dei locali, in assenza delle prescritte autorizzazioni comunali e del T.U.L.P.S.-

Sul punto è stato informato il Comune di Roveredo in Piano per i specifici profili di competenza.

Sussistendo quindi i presupposti normativi previsti dall’art. 100 del T.U.L.P.S. e riscontrata una oggettiva situazione di pericolosità per la sicurezza pubblica è stato disposto e applicato in via di urgenza il provvedimento di sospensione per 90 giorni dell’attività del pubblico esercizio. 

Il Questore Marco Odorisio evidenzia come il pubblico esercizio sia un luogo ove le persone convergono e si ritrovano per motivi ricreativi e di svago e non è assolutamente concepibile che una persona che vi si rechi per trascorrere del tempo in relax, come nel caso in argomento, si trovi selvaggiamente picchiato e refertato in ospedale con una prognosi di 20 giorni, salvo complicazioni.

 


25/05/2019

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