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Questa mattina personale della Squadra Mobile della Questura di Pisa ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa del GIP del Tribunale di Pisa

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Questa mattina personale della Squadra Mobile della Questura di Pisa ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa del GIP del Tribunale di Pisa Dr. Giulio Cesare Cipoletta nei confronti di P.C. di anni 75 residente a Pisa. L’uomo è ritenuto responsabile di aver compiuto ripetuti atti sessuali e violenze sessuali nei confronti di quattro giovani che all’epoca dei fatti erano quasi tutti tredicenni. L’attività investigativa era già nata nell’ambito di un procedimento penale della locale Procura per i reati di violenza sessuale e prostituzione minorile avviato da una denuncia resa da un giovane cittadino marocchino per fatti avvenuti quando era ancora minorenne, denuncia che è apparsa oltremodo fondata sulla base delle risultanze investigative. Nel corso delle indagini si verificava un altro drammatico evento: il 21.12.2017 due giovani 19enni che avevano casualmente scoperto di condividere la terribile esperienza di aver subito abusi sessuali da parte dell’indagato, con un gesto inconsulto avevano deciso di vendicarsi incendiando l’autovettura dell’uomo, che per anni era stata il teatro delle violenze sessuali. Purtroppo da questo gesto era derivata l’inimmaginabile conseguenza della tragica morte di uno dei due ragazzi, investito dal treno in corsa mentre fuggiva a pochi metri dal luogo dell’incendio. Quest’ultimo evento ha indirizzato le indagini in maniera serrata ed ha consentito di acquisire non solo prove per i fatti reato avvenuti in passato, ma di individuare alcune vittime attuali della spregevole condotta dell’indagato, in particolare minori di etnia rom e nord africana. L’uomo, difatti, da tempo gravitante negli ambienti delle squadre giovanili di calcio locali, avvicinava le giovanissime vittime, millantando di avere contatti influenti con squadre di calcio di serie A e carpendo la loro fiducia di fatto li soggiogava ai suoi voleri. È apparso evidente come l’indagato individuasse, quali vittime, minori che non erano sotto il diretto controllo delle famiglie, di cui agevolmente riuscisse ad ottenere la fiducia, facendo leva sui sogni e le aspirazioni di una carriera calcistica, in tal modo isolandoli. I minori erano accomunati da caratteristiche sociali ed economiche come il disagio, l’emarginazione e il bisogno di denari, e l’indagato li spingeva a sopportare riprovevoli condotte di abuso, prospettando loro un futuro nel mondo del calcio e comunque nell’attesa li accontentava anche solo con qualche sigaretta, un gelato o pochi euro. Si richiede pertanto ai cittadini di segnalare alle forze dell’ordine eventuali episodi similari di cui fossero a conoscenza, a qualsiasi titolo, essendo le parti offese soggetti minorenni e per tali motivi non inclini a confidare simili esperienze negative.

 


22/03/2018

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